Opere prime: “Amore Liquido” di Marco Luca Cattaneo

Esce oggi al Nuovo Cinema Aquila di Roma Amore Liquido, opera prima di Marco Luca Cattaneo la cui intervista è stata pubblicata qualche giorno fa su cinemio.it. Il film affronta con coraggio un tema molto delicato quanto diffuso, raramente visto al cinema: quello della pornodipendenza.

La trama

Mario (Stefano Fregni) è un operatore ecologico quarantenne, affetto da pornodipendenza. Vive a Bologna solo, con la madre costretta sulla sedia a rotelle da un ictus, e la badante Olga che si prende cura di lei quando lui è al lavoro. I suoi giorni sembrano tutti uguali: lavoro, cura della mamma e il resto del tempo passato davanti ad un computer a guardare immagini proibite. Durante un agosto passato nella sua città praticamente deserta, conosce Agatha (Sara Sartini), una barista, ragazza madre della piccola Viola (Martina Capannini). Questo incontro risveglia in lui affetti e sentimenti con i quali dovrà necessariamente fare i conti.

La recensione

Girato a Bologna, in sole tre settimane e con un budget di 15000 euro (dai quali sono esclusi i compensi di attori, cast tecnico e artistico che hanno lavorato in quota partecipativa), il film non è però privo di contenuti e di stile. Il tema della pornodipendenza è trattato con attenzione e delicatezza senza mai cadere nel banale. Il film vuole infatti essere un’accusa alla nostra società consumistica che ha influenzato il modo di vivere e relazionarsi, portando sempre di più ad una precarietà dei rapporti umani: da qui anche il titolo, Amore Liquido, che vuole sottolineare come i rapporti tra le persone sono diventati liquidi, incapaci cioè di durare nel tempo.

una scena del film

Sara Sartini e Stefano Fregni

La pornodipendenza (diffusasi sempre di più anche grazie ad internet che ha reso questi contenuti più facilmente reperibili) non è che una delle tante dipendenze che affliggono la nostra società e che colpiscono persone comuni non tanto diverse da tutti noi: il protagonista Mario, infatti, è un uomo mite, molto premuroso nei confronti della madre e del resto della sua famiglia. Il suo però è un problema reale che diventa evidente dopo l’incontro con Agatha e Viola. Il loro arrivo lo turba molto e prova difficoltà ad instaurare un rapporto con loro, anche se è evidente, soprattutto dal suo atteggiamento molto premuroso verso la piccola, quanto lo desideri: nel momento in cui però è costretto dalle circostanze ad instaurare una relazione reale e non protetta da un monitor, si sente spiazzato ed impaurito e non riesce a fronteggiare la situazione.

una scena del film

Sara Sartini e Martina Capannini

Davvero bravo il protagonista Stefano Fregni, che forse molti ricorderanno nella parte di Ciccio nella serie televisiva Un posto al sole (ma che ha all’attivo diverse interpretazioni che spaziano dal cinema alla televisione al teatro). Affrontando con coraggio scene davvero molto delicate, è infatti riuscito ad entrare perfettamente nella parte di quest’uomo diviso tra quella che è a tutti gli effetti una malattia e la sua voglia di uscirne per vivere la sua vita accanto ad una donna per una volta reale e non virtuale.

Certo il film non è privo di difetti: in alcuni momenti è a mio avviso un pò troppo lento (per esempio nelle scene notturne legate al lavoro di operatore ecologico di Mario) ma nel complesso è un buon lavoro con un cast competente (nonostante la maggior parte degli attori siano molto giovani e alla loro prima esperienza) ed un’ottima regia. Ci tengo a precisare che è stato girato utilizzando una videocamera ad alta definizione, un cavalletto e soli 5 Kw di luce, sfruttando dunque prevalentemente la luce solare eppure la fotografia non ne risente, al contrario in alcuni momenti è davvero molto espressiva.

una scena notturna

una scena notturna

In conclusione non mi resta che consigliare ai lettori di cinemio di cercare e vedere al più presto questo ennesimo piccolo film italiano purtroppo poco considerato e di leggere l’intervista al regista.

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