Registi emergenti: 2118 Il mondo vuoto di Salvatore Martines

Riprendiamo la rubrica dei registi emergenti con un corto 2118 Il mondo vuoto del regista Salvatore Martines che abbiamo intervistato per l’occasione.

2118 Il mondo vuoto di Salvatore Martines

2118 Il mondo vuoto di Salvatore Martines

2118 Il mondo vuoto di Salvatore Martines

Corto distopico ambientato in un lontano futuro, 2118 pur nella povertà dei mezzi di realizzazione come si ravvisa dai passaggi tra una scena all’altra e dall’ambientazione piuttosto statica, ha tuttavia un’idea di fondo interessante e un ritmo lento ma comunque avvincente nella narrazione malgrado la voce narrante sia, forse volutamente, monocorde.

La solitudine del protagonista è un chiaro richiamo al personaggio interpretato da will Smith in Io sono leggenda mentre il suo nome. John Hawke richiama sia un attore di film indipendenti che uno scrittore statiunitense diretto erede di T.S. Eliot per la sua scrittura creativa.

Finale spiazzante, metafora della solitudine del mondo di oggi dove ogni umano rapporto è ucciso dalla tecnologia e anche dalle sue imperfezioni. Un plauso agli ideatori per la creatività e per gli spunti di riflessione della loro opera. Ad maiora. 

Francesca Barile

2118 Il mondo vuoto di Salvatore Martines

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Intervista a Salvatore Martines

Ciao Salvatore, benvenuto su cinemio. Parliamo di 2118: come mai l’idea di ambientare il corto in un futuro distopico?

Salvatore Martines: Avevo sempre girato pellicole horror, ma sapevo che potevo dare di più con la fantascienza, e soprattutto con una storia che sentivo mia. La fantascienza l’ho sempre amata, dal fantomatico Blade Runner con Harrison Ford a Super 8 di J.J. Abrams.

La solitudine del protagonista è stata ispirata da altri eroi solitari come Will Smith di Io sono leggenda?

Salvatore Martines: Ha preso spunto dai diversi film usciti post apocalittici, l’idea era quella di far uscire un personaggio triste, amareggiato dalla vita ordinaria e ripetitiva.

Il protagonista parla con un tono a metà tra l’aulico e lo stranito. E’ una cosa voluta e se sì perché?

Salvatore Martines: Lui non riusciva ad affrontare la situazione di essere “l’unico” sulla terra

Pensi che la povertà di mezzi con cui è stato girato il corto sia in realtà una marcia in più?

Salvatore Martines: Penso più che altro che la ripresa in se per se può essere girata anche con un cellulare, quello che deve colpire le persone non deve essere solo la “tecnica di ripresa” io vedo questa come una cosa secondaria. Ciò che deve colpire deve essere la storia, i sentimenti e l’ambientazione totale del progetto.

2118 Il mondo vuoto di Salvatore Martines

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E ora parliamo un po’ di te, della tua carriera come regista e, come credo di aver capito, come attore

Salvatore Martines: Sono un semplicissimo studente di Salerno. Nel 2015 insieme ad un amico avevamo pensato di girare un video “Virale”, una sorta di video fake per far paura alle persone. In quell’anno spopolava il fenomeno del Charlie Charlie Challenge, quindi con una semplice videocamera da 100 euro e una casa a disposizione, abbiamo girato un lungometraggio che ha raggiunto un boom su YouTube di 270.000 visualizzazioni.

Dopo questo lungometraggio abbiamo pensato di girarne un secondo, un presule di Charlie, Requiescat in pace. Nel 2017 ho deciso insieme al mio staff, di girare un corto apocalittico, abbiamo fatto delle riprese al vecchio pastificio Antonio Amato, e da li sono iniziate le riprese di 2118.

Il tuo corto è stato selezionato ai David di Donatello. A quali altri festival ha partecipato o parteciperà? Hai avuto riconoscimenti? Qual è stato il riscontro di pubblico e critica? C’è stato un commento che hai particolarmente apprezzato?

 Salvatore Martines: Al momento è stato inviato al David, stiamo organizzando di iscriverlo ad altre manifestazioni importanti.

Parliamo un po’ dei tuoi progetti futuri. C’è già una nuova sceneggiatura nel cassetto? O hai nuovi progetti come attore? Ti va di parlarcene?

Salvatore Martines: Ho in mano una nuova sceneggiatura, questa volta si tratta di una web serie horror. E’ ancora presto per parlarne ma è un tema che stato affrontato poco a livello cinematografico, la storia della serie sarà incentrata tutta sul deep web, il cosiddetto lato oscuro di internet. 

 

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