Valerian e la La città dei mille Pianeti

Giunto al suo diciottesimo lungometraggio, il regista e produttore francese Luc Besson torna con un grosso incontro di produzioni indipendenti e contributi europei per riportare in auge l’universo presentato ne Il Quinto Elemento nel fantascientifico Valerian e la la città dei mille pianeti, tratto dal fumetto omonimo di Pierre Christin. Anche in 3D.

Valerian e la La città dei mille Pianeti

Valerian e la La città dei mille Pianeti

Valerian e la a città dei mille Pianeti

Spazio. Anno 2740. Il Maggiore Valerian (Dane DeHaan; La cura dal benessere, The Amazing Spider-Man 2) e il sergente Laureline (Cara Delevingne; Suicide Squad, Città di carta) vengono inviati dal loro comandante (Clive Owen; Doppio gioco, Intruders) a recuperare l’ultimo convertitore Mul. Nel farlo, i due scoprono che i Mul sono un popolo estinto attorno cui vige un mistero che si farà sempre più fitto man mano che la missione procede, non senza intoppi e imprevisti.

Trailer del film “Valerian”:

Il (mega) mondo di Luc

Tante cose sono state dette su questo film, uscito da alcuni mesi in alcuni paesi (21 Luglio 2017), e tante altre negli anni su questo cineasta che è riuscito nel tempo a crescere negli aspetti di spettacolarità del suo cinema e a decrescere (per molti) sul piano dei contenuti e del ‘cuore’ delle sue storie. Lontane infatti da film come Leon (1994), Il Quinto elemento (1997)o Nikita (1990) sono la trilogia di Arthur e il popolo dei Minimei (2006-2010) o Lucy (2014).

Detto ciò, produttore anche di opere meramente commerciali negli anni come la trilogia di Taken con Liam Neeson, Luc Besson è riuscito (nuovamente) a racimolare il più alto budget per un film europeo (180 milioni di Euro) e a riaffacciarsi ad una delle opere a lui più care, forte riferimento di alcune sue pellicole: Valerian et Laureline, all’interno del quale è facile carpire tanti sapori che vanno da Star Wars a Star Trek, universo condiviso anche ne Il Quinto Elemento e a cui qui Besson si approccia da fan, libero e spensierato nel restituire una volta per tutte il cuore contenuto in quei fumetti.

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Dunque è di un cinecomic che stiamo parlando, lontano dal sistema hollywoodiano quanto dalle case Marvel/Dc: Besson riesce a confezionare fin nei dettagli un prodotto dal sapore molto vintage eppure ricco di digitale ed effettistica 3D, passando dalla fantascienza pura e dal ritmo action sino alla comicità da battuta dei due (divertiti) protagonisti e sino al farsesco più puro. E si percepisce la bontà dell’operazione da parte dell’autore, un’aria pacifista e tematiche sottolineate con delicatezza (ecologia, globalizzazione), cosa che solo il genere puro riesce a fare senza farcelo pesare.

La partecipazione poi di Ethan Hawke nel simpatico ruolo di Jolly e quella di Rihanna sono poi divertente summa di un progetto che gode di ottima salute e che non fa pesare la sua durata (137 minuti), per quanto nel secondo atto dilata forse un pò troppo i tempi perdendo di vista la semplicità che è l’essenza del racconto stesso.

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