Troppa Grazia (2018) di Gianni Zanasi. Una storia tra surrealismo e poesia.

Troppa grazia è il sesto film del regista bolognese Gianni Zanasi .  A tre anni dal suo ultimo film La Felicità è un sistema complesso, torna sullo schermo con una commedia dai toni surreali, in cui la protagonista Lucia (Alba Rohrwacher), una geometra molto razionale e pignola, a cui appare la Madonna.

IL REGISTA

Gianni Zanasi è uno degli autori più interessanti del cinema italiano. Ha studiato cinema con Nanni Moretti, e si iscrisse nel 1992 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, debuttando con l’opera prima  “Nella Mischia” (1995),  selezionata alla Quinzaine des Realisateurs del Festival di Cannes. Nel 2007 gira “Non Pensarci“, storia di una famiglia un po atipica, da cui viene tratta una serie prodotta da Sky. Ritorna a Cannes con il suo ultimo film, riscontrando un grande successo di critica.

Gianni Zanasi

LA STORIA

Luisa (Alba Rohrwacher)  ha una relazione critica con  Arturo (Elio Germano). Lui ha tradito la sua fiducia e decide di interrompere il loro rapporto, a scapito della figlia Rosa (Rosa Vannucci),  che sente la mancanza di una figura maschile.

Un giorno il sindaco del paese (Giuseppe Battiston), la chiama per fare dei rilevamenti su un terreno dove verrà costruito un nuovo edificio, intitolato l’Onda. che ha una struttura architettonica molto imponente. Per Luisa quei  campi non sono dei posti a lei sconosciuti, perchè quando era piccola, la madre c’è la portava spesso. Ed è prorpio in questi luoghi che ha la  prima apparizione della Madonna.

Hadas Yaron e Alba Rohrwacher in una scena del film

POESIA E SURREALISMO

La fotografia di Vladan Radovic (lo stesso direttore di fotografia dell’ultima opera di Paolo VirzìNotti Magiche“), conferisce al film quel tocco di magia, che inizia con una stella che cade sulla Terra, proprio per far capire allo spettatore che tutto ciò che seguirà nella narrazione sarà sicuramente qualcosa di ultraterreno.

Il regista ti porta subito su un piano del sogno e della fantasia. Anche il personaggio di Alba Rohrwacher, uno dei più belli che lei abbia mai interpretato, è molto atipico. Una donna che pur di lavorare, restaura palazzi senza autorizzazione ed ha un rapporto con la figlia non classica, tanto che Rosa stessa la trova strana. Molto bello il lavoro sia fisico che psicologico fatto dalla Rohrwacher. In una delle scene più belle, quella del confronto con la madonna, questa si trasforma in  una forma di danza.

Ad interpretare la madonna è l’attrice israeliana Hadas Yaron, che aveva già lavorato con Zanasi nel suo precedente film. Fa un interpretazione inedita di una donna che non incarna lo stereotipo del simbolo cattolico.

LA SCENEGGIATURA

La sceneggiatura scritta a quattro mani con Federica Pontremoli, Giacomo Ciarrapico e Michele Pellegrini, ha un linguaggio molto raffinato. Tutte le conversazioni non sono mai banali. Questo confronto tra le due donne ha un ironia molto sottile ed intelligente, e ci lascia delle domande aperte sulle credenze popolari. Interessante il conflitto di una persona molto razionale ed atea, contrapposta al retaggio culturale legata alla chiesa cattolica. La protagonista si mette in discussione ed inizia a chiedersi se nella sua vita  abbia mai creduto in Dio o in qualcos’altra entità.

Il film uscirà nelle sale giovedì 22 novembre 2018 con la Bim Distribuzione.

 

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