Storia di mia moglie, dal 14 aprile al cinema. Un film di Ildikò Enyedi, con Léa Seydoux, Gijs Naber e Louis Garrel.
Dura 2 ore e 50 minuti, e no, non è uno scherzo.
Storia di mia moglie : storia di una sintesi (o di chi non ha il dono della sintesi)
Jakob Störr, un capitano (mio capitano) di navi mercantili, un uomo d’un pezzo, un uomo sincero. Ma anche un uomo solo, senza nessuno che lo aspetti sulla terra ferma.
Così, quasi per sfida, per scommessa, decide che sposerà la prima donna che entrerà nel locale (raffinato) dove stà bevendo. E il destino vuole che una donna entri sul serio, una giovane, bella, sensuale e misteriosa donna.
Ma peggio ancora, il destino vuole che questa donna accetti di diventare, la moglie del capitano, così, nei primi 10 minuti di conversazione.
Questo matrimonio sà da fare, e si farà. Un matrimonio e una vita coniugale splendida, almeno i primi mesi, ma poi…
Quando davvero il capitano sà della moglie, e quanto invece non sa, o non vuole sapere?
Tra dubbie amicizie, navi da condurre in porto, trasferimenti e follie, la storia del matrimonio va avanti, fino alla parola fine. Ma che fine sarà? La fine del matrimonio, o la fine della fuga?
Trailer del film
Troppo lungo. Fine.
Dueoreecinquantaminuti. Sono sempre più convinta che ci sia in corso una gara tra registi, a chi dirige il film più lungo, o non si spiega. Non si spiega perché, un film concludibile in un ora/un ora e mezza, si trascini per il triplo del tempo.
Mi spiace, perché il film in se ha del potenziale, gli attori sono davvero bravi e in parte, le atmosfere belle, ma la durata, mette in secondo piano tutto il resto.
Avrei voluto scrivere una bella recensione positiva, il film non è poi così male, interessante, con degli spunti validi. Poi lo fanno durare 2 ore e 50 e niente. Tutti gli spunti positivi si schiantano inesorabilmente.
Diviso in capitoli (7? 8? infiniti? comunque troppi) con tanto di titolo, racconta il rapporto che nasce tra due sconosciuti che accettano di sposarsi a prima vista (Matrimonio a prima vista, ma senza gli esperti che combinano le coppie).
Nel film in se succede poco o nulla, capito il meccanismo ci si trascina e trascina, spostando lo sfondo, ma tenendo i meccanismi della coppia. Il film si intitola Storia di mia moglie, e la moglie è quasi una comparsa. Di cui nulla sappiamo all’inizio del film, e nulla sappiamo alla fine del film.
Una relazione tossica, quella tra marito e moglie, che non riescono a troncare. Così come lo spettatore non riesce ad alzarsi e andarsene. Certe volte, nella vita e in sala bisognerebbe sono avere il coraggio di alzarsi e andare via da una situazione che ci fa solo del male.
Gli oscuri segreti della moglie, di cui tutti parlano e che dopo 2 ore e cinquanta minuti mi accorgo che non ne hanno svelato mezzo.. No signori miei. No. Non è così ci si comporta.
Storia di mia moglie: il dottore aveva capito tutto, alzati e vai via.
Potrei dire tante cose dell’introspezione dei personaggi, della crescita, dei dilemmi interiori, ma sinceramente, dopo 2 ore e 50 minuti di film, io non ne ho la forza. Sarò io che ho la capacità di concentrazione di un colibrì, o sarà che il film dura davvero troppo?
Troppo lungo. Fine.
Da vedere se avete 2 ore e 50 minuti e non avete assolutamente nulla da fare.
Questa Recensione E’ Bellissima. Fine.