Ron, un amico fuori programma dal 21 ottobre al cinema, diretto da Sarah Smith e Jean-Philippe Vine. Con le voci di Lillo, Miguel Gobbo Diaz e i creators DinsiemE.
Ron, un amico fuori programma – Saremo migliori amici per sempreeeeeee
In un mondo in cui è sempre più difficile fare amicizie, una nuova invenzione cambierà le cose: il B*Bot!
Un robot programmato con un algoritmo speciale che genera amicizia, per i bambini di tutto il mondo!
Il B*Bot analizza tutto quello che piace ai bambini, e poi trova collegamenti con altri bambini che possono diventare amici tra di loro, visto che hanno interessi comuni…
Tutti i bambini quindi devono avere un B*Bot per poter interagire tra di loro, chi non ce l’ha è completamente tagliato fuori dal gruppo, come Barney, che un B*Bot non l’ha. Fino al momento in cui… ta daaaan! Un B*Bot arriva a Barney per il suo compleanno!
Ma non un B*Bot normale, uno speciale, un po’ ammaccato…
Un B*Bot che non ha la minima idea di come si creano amicizie, ma che ha tanta tanta voglia di imparare…
Così inizia l’avventura di Barney e Ron (così si chiama il B*Bot), tra fughe rocambolesche, rivolte di robot e inseguimenti mozzafiato, scopriremo il vero significato di amicizia.
RON trailer in elaborazione
L’amicizia è una strada a doppio senso
Allora, che dire di Ron. E’ l’amico di cui tutti noi abbiamo bisogno? Si, può essere.
Ron è un film sull’amicizia, sulla tecnologia, e sull’uso della tecnologia nell’amicizia, in se è perfettamente imperfetto, ma il film ha qualcosa che non va…
Ron, un amico fuori programma, un film che a me non ha convinto più di tanto, un pò superficialotto diciamo.
A parte Barney e Ron, i personaggi sono molto superficiali e categorizzati: il bullo, la nerd, la popolare…
Anche i personaggi a stretto contatto di Barney sono molto macchiette, la nonna Russa, il padre assente la madre morta. Non c’è un approfondimento di nessun tipo, purtroppo.
Un film con molto potenziale, ma che, una volta visto, lascia un po’ il tempo che trova, purtroppo. Non brutto, ma non è un film che riesce a fare appassionare chi lo guarda, almeno io già a metà film l’avrei abbandonato senza remore. Il finale strizza molto l’occhio a Space Jam, altro film appena uscito, nel senso che concettualmente e visivamente è molto simile (algoritmo, cloud, tecnologia che prende il sopravvento, privacy ecc ecc).
Ci sono poi dei concetti, come ad esempio il fatto che per fare amicizia dei bambini debbano essere guidati dai robot, che in se e di per se sono abbastanza assurdi. I bambini passano troppo tempo con la tecnologia e non interagiscono più tra di loro, quindi gli diamo un nuovo mezzo tecnologico, solo io vedo un pò un paradosso?
Insomma, un film carino da vedere una volta, ma poteva essere davvero molto di più di questo.
Ma Ron rimane sempre molto “puccioso” per tutto il tempo.