L’amore secondo Dalva, un film di Emmanuelle Nicot, con Zelda Samson, Alexis Manenti e Fanta Guirassy. Ha vinto due premi a Cannes alla Semaine de la Critique; dal 11 maggio 2023 al cinema.
L’amore secondo Dalva
Dalva, dodici anni, anche se si sente una donna e fa di tutto per dimostrarlo. Dai vestiti che indossa, al trucco, alla postura al linguaggio che usa. Dodici anni quando gli assistenti sociali, la prendono in custodia, dopo l’arresto del padre, accusato di pedofilia.
Pedofilia e incesto. Anche se Dalva giura e spergiura che loro si amano e che il mondo intero non capisce il loro amore e lo giudica. Così, Dalva finisce in comunità, in casa famiglia, e inizia un lento percorso di scoperta della verità.
Grazie soprattutto all’amicizia, Dalva inizia a riappropriarsi dei suoi dodici anni, anche se certe cose, saranno per sempre incancellabili dalla sua vita.
Il trailer del film
Dalva, dodici anni, ma vorrebbe dimostrare 40
Ci avete mai pensato che amore giusto o amore sbagliato è una decisione intima?
Pensate di essere una bambina, rapita dal padre e abusata. Ma non solo fisicamente, anche mentalmente e psicologicamente. Convinta fin nell’intimo che quello che le ha fatto il padre sia giusto, profondo e corretto.
Che il padre la stia addirittura proteggendo facendole quel che le fa. E gli assistenti sociali, rimangono spiazzati dalla assoluta e profonda convinzione di questa ragazzina, cresciuta e convinta che quello sia un amore giusto. E non riescono a farle capire che no, non è giusto, anzi, è sbagliato sotto così tanti punti di vista da avere un nome: pedofilia.
Un’esperienza, un film in cui la convinzione di Dalva che non ci fosse nulla di sbagliato in quello che le è accaduto spiazza totalmente. Un punto di vista non come vittima, anche se lei è la vittima.
In casa famiglia finalmente Dalva scoprirà e inizierà a capire poco a poco, mentre smette vestiti di pizzo e acconciature complicate, per vestire tute e capelli sciolti, come una dodicenne come lei è.
Un tema complicato, trattato con tatto, empatia e originalità. Un percorso difficile, che mai sfocia nel banale o nel vittimistico.
E in questo film, potente, intimo e così semplice siamo semplici spettatori, li a guardare cosa succede nella vita di Dalva, sconvolta all’improvviso fin nelle sua più intime certezze. Un grande film, una grande interpretazione su un argomento difficile.