Il vizio della speranza, il nuovo film del regista napoletano Edoardo De Angelis, arriverà nelle sale dopo il grande successo ottenuto con Indivisibili (2017), storia di due gemelle nate unite nello stesso corpo. Ed è sempre il corpo l’argomento di cui si parla in questa nuova opera.
Il vizio della speranza
Maria (interpretata da Pina Turco attrice che si è fatta conoscere nella serie “Gomorra“) è una donna che vive nella parte più degradata della provincia di Napoli, Castel Volturno. Sin da piccola non ha avuto altra via che quella di seguire le orme della sua famiglia.
Sua zia (interpretata dalla grandissima attrice Marina Confalone) le ha insegnato a mantenere le distanze dalle sue emozioni per occuparsi del traffico di neonati, sottratti a donne straniere che non hanno le possibilità economiche di poterli crescere. Ma tutto cambia quando è lei a rimanere incinta.
La protagonista subisce una trasformazione in cui, per la prima volta, riesce davvero a sentire amore verso un essere umano, entrando in una profonda crisi che le fa mettere in discussione la sua intera esistenza e che la porterà verso una disperata fuga, lottando per la sua libertà. Maria incontrerà Pengue (Massimiliano Rossi), un uomo che si è ritirato a vivere in una baracca vicino il mare, anche lui in fuga dal suo passato, e Fatimah (Odette Gomis), una bambina che come lei è costretta ad accettare un destino in cui non ha possibilità di scelta.
Il vizio della speranza – Trailer
I luoghi
Edoardo De Angelis torna a filmare negli stessi luoghi in cui aveva già lavorato nel suo precedente film, anzi l’inizio è quasi simile, una spiaggia degradata da quintali di spazzatura, simbolo di una società oramai indifferente all’ambiente che li circonda e che non si accorge di essere sommersa da oggetti che non sono necessari alla nostra esistenza, e servono a riempire temporaneamente un vuoto, smettendo di cercare dentro di noi i motivi reali di questa assenza. La fotografia è affidata a Ferran Parades Rubio, con cui il regista lavora dal suo primo film Mozzarella Stories (2011), che riesce a mettere in risalto la bellezza che va in contrasto con i luoghi degradati.
La macchina da presa segue Maria in ogni scena, cercando di catturare le sue emozioni, anche quando lei si copre il viso con il cappuccio della giacca. La sceneggiatura spesso disorienta lo spettatore e costringe a porsi domande durante la visione. Purtroppo a volte si ha quasi l’impressione che si perda il filo del racconto.
La musica è curata da Enzo Avitabile, con le sue inconfondibili sonorità che provengono da connessioni tra tradizione napoletana e sonorità etniche africane.
Peccato che per luoghi ed anche per personaggi la storia ricordi troppo Indivisibili. Pina Turco ricorda molto come viso una delle gemelle ed il film non è completamente riuscito.
Il vizio della speranza ha partecipato alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma e al Toronto Film Festival.