Esce su Prime video il 24 marzo, I Cassamortari, una commedia agrodolce con un tocco di noir diretta da Claudio Amendola e con un cast di tutto rispetto che annovera tra gli altri Giuliana Lojodice, una decana del cinema e del teatro italiano.
I Cassamortari
Roma, Anni Settanta: il capofamiglia della famiglia Pasti (Edoardo Leo) gestisce una impresa di servizi funerari e non esita a compromessi per ottenere guadagni facili.
Giorni nostri, Roma : il capostipite è morto e ad occuparsi della ditta Pasti ci pensano i figli.
Il primogenito è Massimo Ghini ,a esso si aggiungono l’esperto in tanatoestetica che ha adottato una sorta di mutismo selettivo (Gianmarco Tognazzi) e la sorella (Lucia Ocone), una ninfomane con una particolare inclinazione verso i vedovi.
Completano la famiglia la cinica matriarca (Giuliana Lojodice) e il figlio minore (Alessandro Sperduti), aspirante influencer, nato quando i genitori erano in età avanzata.
Quando lo spettro del fallimento bussa alle porte dell’agenzia di pompe funebri, l’improvvisa scomparsa di una rock star (Piero Pelù) potrebbe essere una fonte di guadagno, ma anche i Pasti scoprono di avere un cuore e una coscienza.
Il trailer del film
I Cassamortari: tra agrodolce e noir
Per la sua terza regia, Claudio Amendola sceglie di realizzare una commedia agrodolce con un tocco di noir.
I protagonisti della storia svolgono una professione di solito oggetto di scherno o di discriminazione.
Del resto, come dice il fondatore della ditta: “ Tutti devono morì, ma in pochi ce guadagnano”. Il gusto macabro che emerge nell’amore per la tanatoestetica di Marco ( Tognazzi) e nel look alla Morticia Addams di Lucia Ocone, si affianca al cinismo bieco della madre di famiglia e alla quasi totale mancanza di scrupoli del primogenito.
Tuttavia è proprio nella parte finale che emerge il lato amaro della storia, malgrado la simpatica e autoironica partecipazione indiretta del regista.
La pellicola si avvale della collaborazione di un compatto nucleo di interpreti della cosiddetta scuola romana e sicuramente saprà essere un divertente deterrente contro la attuale non felice cronaca quotidiana.
Appuntamento al 24 marzo su Prime video dunque!
Ottima recensione per un film veramente singolare per ambientazione e tematica, di solito oggetto di ostracismo per ovvi motivi scaramantici.
Ma, come si usa dire, “pecunia non olet” e, quindi, anche chi opera nel settore del “post mirtem” ha problemi pecuniari e di immagine. Quindi il film si apre a tematiche di marketing “funebre” perché il fallimento è sempre in agguato e non risparmia nessuno, anche chi opera la meritoria, sebbene prezzolata, “pietas” nei confronti dei trapassati. La recensione ha il non comune merito di cogliere questo aspetto e, cosa più importante, evidenzia i cambiamenti di tono e di registro nel corso dell’evolversi della vicenda.