Him è un film del 2025 di genere horror diretto da Justin Tipping, con protagonisti Marlon Wayans, Tyriq Whiters e Tim Heidecker. La pellicola uscirà solo in sala a partire dal 2 ottobre distribuita da Universal Pictures. Tra i produttori figura Jordan Peele.
-Articolo di Michele Scarperia
Him
Il film racconta la storia di Cameron Cade (Tyriq Whiters), un promettente quarterback che per via di un incidente rischia di perdere la carriera. La svolta arriva quando l’ex campione Isaiah White (Marlon Wayans) gli offre di allenarsi nella sua academy, che si rivelerà essere qualcosa di diverso.
Il trailer del film
Una delle delusioni dell’anno
Him è un film che arrivava carico di aspettative, per quanto non stesse dietro la macchina da presa tra i produttori figurava Jordan Peele, il titolo era classico breve ed impattante del regista, l’idea di sviluppare un horror nel mondo dello sport era interessante e originale e il trailer prometteva molto bene.
Bene appurato tutti gli elementi per i quali le aspettative erano alte, posso dire che Him è senza dubbio una delle più grandi delusioni dell’anno. Una pellicola che di Peele non ha nulla, non ha la sua eleganza, non ha la sua tensione né tantomeno la sua profondità. Ma anche valutandolo come film a sé, visto che effettivamente Peele era solo tra i produttori, fallisce su tutta la linea.
A partire dal protagonista interpretato da Tiriq Whiters, esteticamente non a caso un’unione tra il quarterback Patrick Mahomes e il calciatore Kylian Mbappe, privo di caratterizzazione. Ci viene introdotto solamente con una breve sequenza iniziale in famiglia abbozzata, ma mai lo vediamo effettivamente sul campo da gioco, mai giocare con la palla in mano, di conseguenza viene complicato entrarci in empatia. Cosa che ai fini dello sviluppo narrativo sarebbe fondamentale. Di certo la scelta di un interprete solo di presenza scenica ma non particolarmente bravo non ha aiutato.
Leggermente meglio, ma solo per il carisma dell’attore, l’antagonista. In un ruolo quasi inedito Marlon Wayans porta una prova attoriale degna di nota, capace di alternare momenti di calma ad altri di overacting folle. Inquietante al punto giusto, ma solamente per la bravura del suo interprete poiché se ci si sofferma sulla caratterizzazione anche qui è nulla.
Him – Tematiche ed estetica
Quest’opera cerca di affrontare vari discorsi, dall’ossessione, al talento, al divismo, alla crisi personale, al passaggio generazionale fino alla concezione contemporanea di GOAT. Tematiche perfette per un horror sul mondo dello sport, peccato che siano trattate in maniera didascalica e superficiale. Unico elemento interessante è quello che viene intavolato sul finale, nel quale per quanto in maniera eccessiva e tamarra, viene criticata aspramente la società americana e il modello che impone tanto nello sport quanto nella vita, decostruendo così il famoso “american dream”.
Dal punto di vista estetico è un’opera mediocre, cerca di creare queste sequenze oniriche grottesche che dovrebbero essere inquietanti ma risultano estremamente ridicole. L’eccesso di violenza, in particolare sul finale, è gestito male sembrando costantemente forzato. La regia non gode mai di guizzi, si adagia su queste sequenze che dovrebbero essere disturbanti, non essendolo mai. Vengono inserite scene vagamente splatter, anche in questo caso realizzate male male.
Un vero peccato, un’opera che vista la base di partenza aveva le potenzialità per divenire un piccolo cult di genere, ma che purtroppo pecca di una realizzazione dozzinale. Sono certo che se ci fosse stato Peele dietro la macchina da presa, staremo parlando di tutt’altro.
