Ecco a cosa serve l’estate: recuperare i film persi

Dai, coraggio, l’estate è quasi finita: tra un po’ le cronache cinematografiche cesseranno di essere veline di anticipazioni e gossip, arriverà Venezia e ricominceremo a vedere i film invece che ragionare sul nulla.

Nel frattempo, se proprio volete fare qualcosa, recuperatevi qualche film della stagione conclusa…

… A questo proposito, ieri sfogliavo “L’Altro” (un quotidiano che non legge praticamente nessuno), ed era occupato per ben nove pagine da una GuidaCinemaEstate: “Minicritiche dei film che potrete vedere nelle sale e nelle arene”. Idea poco originale, ma tutto sommato utile.

Fra i moltissimi titoli elencati, ne ho scelti due fra quelli che io stesso voglio recuperare:

Brotherhood (fratellanza)

Regia: Nicolo Donato

con Thure Lindhart, David Dencik

brotherhood

Una delle pellicole più interessanti in circolazione quest’estate. La storia di un amore pericoloso ma soprattutto la ricerca della propria identità. Deluso da un mancato avanzamento di carriera, Lars decide di lasciare l’esercito. Più per noia che per convinzione decide di aderire ad un monumento neo-nazista dove conosce Jimmy. I due uomini daranno inizio ad una relazione segreta, ma la loro passione proibita dovrà scontare la punizione del gruppo di estrema destra. Tuttavia l’amore e l’attrazione sessuale è così forte che, pur dovendo infrangere ogni regola, Lars e Jimmy non riusciranno a mettere fine alla relazione. Attori all’altezza di uno script non facile ed alquanto complesso da interpretare. Marc’Aurelio d’Oro al Festival di Roma.

Cosa voglio di più

Regia: Silvio Soldini

con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston

Il ricordo di “Pane e tulipani” è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell’affrontare temi vicini all’attualità. “Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l’idea di questo film” ha affermato. L’intento, quello di raccontare una storia d’amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po’ spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il suo film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.

A proposito di quest’ultimo film, per approfondire leggi lo speciale di Cinemio dedicato all’incontro con i protagonisti.

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