Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Giulia Casavecchia

Finalmente dopo tanti uomini in questa rubrica posso presentare un regista donna.  Lei si chiama Giulia Casavecchia, ha trent’anni, una laurea al DAMS e un’esperienza di cinque anni come regista negli Stati Uniti. Il suo corto Be My Valentine è in gara nel contest GURU MUSIC.

Be My Valentine

Be My Valentine

Be My Valentine è un piccolo e simpatico cortometraggio, senza troppe pretese stilistiche e tecniche, ma ugualmente efficace per la storia tenera e divertente, l’uso della sola musica ad accompagnare le scene e due bambini per protagonisti. Per comprenderne meglio la genesi e il significato lascio però la parola alla sua autrice.

Giulia, come è nata l’idea del corto?

L’idea è nata per gioco, durante gli anni trascorsi a Los Angeles in cui alternavo la mia vita da studentessa alla UCLA e il mio lavoro da baby sitter. La sfida coi miei compagni di classe è stata quella di andare a casa e girare un cortometraggio in una giornata dal nulla, con mezzi di semifortuna ed illuminazione minima, per far si che ognuno di noi creasse un prodotto originale in 48 ore (da sabato mattina a domenica sera) concentrandosi sulla storia ed il contenuto più che sugli aspetti tecnici, fotografici e recitativi.

Una scena del film

Una scena del film

Quali sono state le difficoltà che hai avuto durante la lavorazione?

Ovviamente viste le condizioni di fortuna di difficoltà ne abbiamo avute diverse. Se dovessi sceglierne una direi che far recitare bambini non professionisti è stata indubbiamente la sfida più impegnativa: il protagonista, Gabriel Palmieri è uno dei bambini italoamericani al quale ho fatto da babysitter. Da qui la scelta del jump cut che ha proprio la funzione di ovviare diversi problemi di continuità.

Tecnicamente ci sono mille pecche, imperfezioni e imprecisioni. Il tutto è stato girato in formato NTSC, standard statunitense, che ha perso molto nel riversamento in PAL, per questo le immagini sembrano sfocate e i movimenti a scatti, e anche i colori hanno perso molto. Lo stile a cui si ispira è una via di mezzo tra un cartone animato e una commedia slapstick anni ’20: niente dialogo, musiche di accompagno, uso del fast forward e salti temporali, per cui, a mio avviso, anche tutte le imperfezioni e la poca pulizia dell’immagine si sposano con lo spirito del corto.

Una scena del film

Il piccolo Gabriel Palmieri

Il messaggio di fondo è che la vita può andare storta anche a sei anni e che spesso in amore si fanno i salti mortali per qualcuno che non ci pensa neanche. L’ironia, e soprattutto l’autoironia, sono tra gli ingredienti fondamentali della mia vita, senza i quali probabilmente non sarei sopravvissuta in tante situazioni.

Quali sono i riconoscimenti più importanti avuti dal corto?

L’idea di far circolare questo piccolo corto che giaceva in un cassetto è nata per caso e per gioco dall’intuito di Annamaria Liguori, bravissima addetta ai lavori ed insegnante di cinema, che attualmente lavora assieme a me per la stessa produzione. Vedendolo per caso mi ha spinto a partecipare alle selezioni del Festival Corti & Cigarettes in primavera per il quale ho realizzato una nuova versione del montato a Roma grazie al prezioso aiuto della montatrice Valeria Mazzola.  Nonostante non abbia superato le selezioni è stato notato da un paio dei giurati che mi hanno contattata nel giorno del mio trentesimo compleanno dicendomi che lo avevano trovato simpatico e chiedendomi l’autorizzazione a partecipare al contest GURU.

Pensando inizialmente ad uno scherzo ho detto si e poi mi sono accorta che di fatto era stato messo su internet (riversato da un DVD, anche per questo la qualità ha perso sempre più!).  Nel complesso sono abbastanza soddisfatta del risultato, colorato, ironico e senza pretese: ecco come mi piacerebbe venisse descritto, non mi aspetto nessun riconoscimento particolare, è nato per gioco e continua ad essere un gioco.

Una scena del film

La piccola Kayla Isaacs

Riuscire a strappare un sorriso al mio spettatore era il mio obiettivo sin dall’inizio e ogni qual volta questa cosa accade, significa che sono riuscita nel mio intento. Mi fa anche molto piacere che questo piccolo corto sia il più visto nel contest da Giugno:  a parte i primi giorni in cui ho fatto votare parenti e amici, il resto è venuto da se.

Giulia vuoi raccontarci qualche curiosità?

Le torte sono in realtà delle bacinelle ricoperte da glassa colorata e commestibile.

Gabriel Palmieri, il bimbo del film adesso ha 10 anni e ha scoperto una reale passione per la recitazione si è iscritto ad una scuola professionistica di recitazione per bambini a Los Angeles ed è stato selezionato per firmare un contratto con un’agenzia importante.

Il cortometraggio ha una pagina facebook e anche una pagina IMDB in cui è elencato per intero il cast tecnico e quello artistico.

Ci tengo a ringraziare tutte le persone che con il loro aiuto, impegno e sostegno hanno contribuito alla realizzazione di questo piccolo corto, che come io dico da sempre, è fatto con pochi mezzi e tanti cuori!

La regista Giulia Casavecchia

La regista Giulia Casavecchia

E io ringrazio Giulia per la sua disponibilità e le faccio un in bocca al lupo, a nome di tutta la redazione di cinemio.it, per il suo futuro da regista.

5 Comments

  1. Vincenzo
  2. Maria Teresa
  3. michele
  4. anna rita
  5. Stefania

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