Parigi sarà la nuova Hollywood?

Interessante l’articolo di ieri su Repubblica dal titolo “Hollywood sbarca sulla Senna, una legge aiuta il cinema francese – Da Jolie a DiCaprio, i set tra Tour Eiffel e Gare du Nord”.

Di che si tratta? In pratica, sembra che da un annetto a questa parte siano sempre di più le grandi produzioni americane girate – in tutto o in parte – nella capitale francese: così in riva alla Senna si trovano o si sono trovati Woody Allen (per “Midnight in Paris”)…

Leonardo Di Caprio (“Inception”), Steven Spielberg (“War Horse”), Angelina Jolie e Johnny Depp (“The Tourist”), Demi Moore (“Lol”, remake di un film con Sophie Marceau). Per non parlare di Martin Scorsese: che per la trasposizione cinematografica di un libro per bambini (“La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret“) porterà qui Ben Kingsley, Jude Law e Sacha Baron Cohen.

Una coincidenza, tutte queste star in un colpo solo? Magari sì. Secondo Repubblica invece, si tratta di una precisa nuova tendenza con un’altrettanto precisa motivazione: i soldi. L’articolo 131 della legge finanziaria 2009, infatti, stabilisce delle agevolazioni finanziarie per le cine-produzioni straniere che – per una durata di almeno cinque giorni – vengano realizzate in territorio francese. E non si tratta di agevolazioni di poco conto: le imposte vengono ridotte del 20%.

Ciò significa, prosegue l’articolo, che su una spesa di 20 milioni se ne risparmiano quattro. E ciò ha attratto l’attenzione dei produttori, che a loro volta – grazie agli investimenti sul posto – faranno guadagnare alla Francia decine di milioni di dollari. Che in tempi di crisi come questi, è una manna.

Dopo la “Hollywood sul Tevere” è l’ora d’una “Hollywood sulla Senna”? Lo confermano le incursioni di Christopher Nolan e Clint Eastwood. Il primo, per Inception, ha condotto DiCaprio su ponti e bistrot parigini, sottoposti a esplosioni virtuali e a una possente postproduzione elettronica.

Fino ad oggi, a dire la verità, i film ambientati a Parigi erano comunque tanti: solo che costava meno ricreare la città in studio (con il rischio, più o meno consapevolmente intrapreso, dell’effettone da cartolina). O addirittura, rinunciare del tutto a girare le relative scene. Se il motivo è banalmente pecuniario dunque, le conseguenze non sembrano da disprezzare…

paris

Registi ed attori, oggi avete un motivo in più per visitare Parigi!

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