Da questa settimana ricomincia l’appuntamento bisettimanale con le news. Mettetevi comodi, c’è tanto da leggere….
“Alberto Sordi, storia di un italiano (prima parte)” al Trevi di Roma
Il prossimo febbraio saranno già 10 anni dalla scomparsa dell’Albertone nazionale ed il cinema Trevi proporrà la punta di quell’iceberg che è stata la sua produzione artistica. Nel corso della sua carriera la sua partecipazione come attore è stata una delle più prolifiche e proprio su questa vastità che il Cinema Trevi realizza nel decimo anniversario della sua scomparsa un’imponente rassegna divisa in due parti. La prima parte sarà proiettata da 15 al 23 gennaio 2013 e la seconda nel mese di febbraio in cui effettivamente cade la ricorrenza della sua scomparsa.Le sue commedie strappavano risate e poi la sciavano quell’amaro in bocca, perché i suoi personaggi non erano mai completamente buffi, o più verosimilmente la sua comicità veniva proprio da quell’alone di tristezza e miseria che gli girava intorno. In fondo si è sempre riso, guardando qualcuno che scivola su di una buccia di banana e mai quando sale sul carro dei vincitori. Di lui diceva Vittorio De Sica:“Nessuno più di Sordi ha saputo caratterizzare così bene l’uomo medio(..) E’ un attore comico che ha dentro tutta l’amarezza che s’indigna di fronte a vizi e vorrebbe che non esistessero. Allora colpisce e gode a frustare e, pur facendo della sua satira un po’cattiva, moralizza”
Il programma delle proiezioni di gennaio:
martedì 15 gennaio
ore 17.00 Casanova farebbe così di Carlo Ludovico Bragaglia (1942)
ore 19.00 Le miserie del signor Travet di Mario Soldati (1945)
ore 21.00 Il delitto di Giovanni Episcopo di Alberto Lattuada (1947)
mercoledì 16 gennaio
ore 17.00 Arrivano i dollari di Mario Costa (1957)
ore 19.00 La bella di Roma di Luigi Comencini (1955)
ore 21.00 Un eroe dei nostri tempi di Mario Monicelli (1955)
giovedì 17 gennaio
ore 17.00 Sotto il sole di Roma di Renato Castellani (1948)
ore 19.00 I vitelloni di Federico Fellini (1953)
ore 21.00 Lo sceicco bianco di Federico Fellini (1952)
venerdì 18 gennaio
ore 17.00 Mamma mia, che impressione di Roberto L. Bavarese (1951)
ore 19.00 Bravissimo di Luigi Filippo D’Amico (1955)
ore 21.00 Gastone di Mario Bonnard (1960)
sabato 19 gennaio
ore 17.00 Il moralista di Giorgio Bianchi (1959)
ore 19.00 Il seduttore di Franco Rossi (1954)
ore 21.00 Il diavolo di Gian Luigi Polidoro (1963)
domenica 20 gennaio
ore 17.00 Lo scapolo di Antonio Pietrangeli (1955)
ore 19.00 Vacanze d’inverno di Camillo Mastrocinque (1959)
ore 21.00 La grande guerra di Mario Monicelli (1959)
martedì 22 gennaio
ore 17.00 I due nemici di Guy Hamilton (1961)
ore 19.00 Tutti a casa di Luigi Comencini (1960)
ore 21.00 Una vita difficile di Dino Risi (1961)
Bertolino e Floris doppiano “Freakonomics”
Enrico Bertolino e Giovanni Floris doppiano il film documentario FREAKONOMICS – Le divertenti verità sulla crisi, esclusivo evento The Space Extra e YAM112003, nelle sale The Space Cinema il 14, 15 e 16 gennaio.
Basato sulle teorie rivoluzionarie di Steven D. Levitt e Stephen J. Dubner, autori dell’omonimo bestseller (4 milioni di copie, tradotto in 35 lingue), il film rivela il lato nascosto di ogni cosa rovesciando le convinzioni comuni e svelando come teorie economiche e metodo statistico applicati alla vita di tutti i giorni aprano sorprendenti interpretazioni del mondo intorno a noi. I numeri portano nelle direzioni più inaspettate e a conclusioni sorprendenti, a volte controverse.
Dichiara Floris al debutto al cinema come voce: ”Freakonomics? Originale, unico e avvincente, come Ballarò! Ho accettato con piacere l’invito a doppiarlo. E’ un bel film, un documentario atipico e avvincente. Una novità assoluta. Sa parlare di economia e trascinarti, cosa piuttosto difficile. Freakonomics utilizza esempi semplici per spiegare fenomeni complessi, un po’ quello che facciamo a Ballarò!”. Per Floris il giornalismo di Freakonomics è molto simile alla chiave di lettura dei fatti del suo programma: ”Facciamo domande che a volte possono sembrare strane o ingenue, perché mettiamo in dubbio concetti che passano per assoluti, facciamo del dubitare di tutto una disciplina, un metodo. Così fa anche Freakonomics. E usa l’ironia per il racconto: anche questo è un metodo che utilizziamo spesso. Doppiare – confessa – è stato divertente e difficile, ma soprattutto mi ha riportato un po’ ai tempi della radio, il mezzo dove mi sono formato e dove ho amato tanto lavorare”.
A Bertolino, invece, il compito di dare la voce all’economista Levitt: ”Ho studiato economia e commercio all’ università, forse per questo mi hanno scelto’’, scherza. ”Mi ha incuriosito molto l’uso delle basi matematiche per dimostrare teorie, persino una liturgia come il sumo, in modo poco didattico o formale. Lo sforzo maggiore e’ stato tradurre espressioni idiomatiche, anche del dialetto americano, in frasi comprensibili, senza perdere di vista l’ironia: è la modalità più utile in un periodo in cui si parla solo di spread. Non e’ stato facile: e’ vero che Veltroni e’ riuscito a tradurre ‘Yes we can’, ma a Roma si dice ‘se po’ ffa’, e vuol dire esattamente il contrario’’.
In cinque anni di Glob su Rai3, Bertolino ha fatto dell’ analisi del linguaggio uno dei punti di forza del programma e chissà che Freakonomics non diventi uno spunto per la prossima edizione, attesa dopo la ‘sbornia’ di trasmissioni elettorali, forse in tre appuntamenti settimanali di seconda serata: ”Dopo essere stati massacrati dal presenzialismo televisivo di persone che sono più contenitore che contenuti, cercheremo di tornare ai contenuti. In questi giorni ci stanno bombardando di informazione affinché non rimanga nulla: il pericolo che stiamo correndo è enorme, ormai non distinguiamo il televoto di Sanremo da una tribuna elettorale. Ma forse per quelli come me o Crozza, che facciamo ‘analisi comiche’, è un bene, altrimenti saremmo disoccupati. Insomma – conclude – c’è da sperare che questo paese non migliori così tanto” I biglietti per la visione del cinema sono in vendita online sul sito del circuito The Space
Al Kino “Noi non siamo come James Bond”
Martedì 15 gennaio,presso il cinema Kino di Roma (via Perugia, 34), sbarca, in contemporanea al cinema Apollo 11 (c/o ITIS Galilei, via Conte Verde, 51), il film , di Mario Balsamo e Guido Gabrielli, recentemente vincitore al Torino Film Festival del Premio della Giuria presieduta da Paolo Sorrentino. A entrambe le presentazioni interverranno il regista del film Mario Balsamo, il regista e direttore della Scuola Volontè, Daniele Vicari e il Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, Stefano Rulli. Alle ore 20:00 il saluto all’Apollo 11, mentre al Kino i tre presenteranno il film alle ore 20:30; gli incontri post-proiezione si terranno, sempre alla presenza di Balsamo, Vicari e Rulli all’Apollo 11 alle 21:15 e al cinema Kino alle ore 23:45.
Nomina del nuovo direttore artistico al Levante International Film Fest
Un Festival di cinema è una macchina che non si ferma mai. Si chiudeva un mese fa il decennale del Levante International Film Fest, ma si ponevano già le basi della nuova edizione 2013. Tra le novità più rilevanti anticipate dal presidente Mimmo Mongelli la volontà di affidare a una mente giovane e portatrice di novità la direzione artistica della manifestazione.Scelta ricaduta su Gianluca Sciannameo, giornalista pubblicista e critico cinematografico. Laureato al Dams di Bologna, da un decennio Sciannameo si dedica allo studio del patrimonio documentaristico italiano poi sfociato in due monografie: “Con ostinata passione. Il cinema documentario di Cecilia Mangini” (Dal Sud, 2011) e “Nelle indie di quaggiù. Ernesto De Martino e il cinema etnografico” (Palomar, 2006). Oltre l’attività di formatore in laboratori di cinema e fotografia, ha insegnato nei corsi di cinema dell’Università della Basilicata e di Bari e svolge attività di promozione e organizzazione culturale. Confermata inoltre la carica di direttore generale per Matteo Martinelli, coadiuvato da Vincenza Misceo alla segreteria e Maria Elena Femiano in qualità di responsabile ai rapporti istituzionali.L’edizione 2013, undicesima, si dà nuovi obiettivi e indirizzi spostandosi come periodo di svolgimento a settembre. Tema portante sarà la città, da cui il titolo “Metropolis”, nelle sue declinata secondo il punto di vista dell’arte, studio, trasporti, industria, comunicazione, memoria, finanza e perfino magia (come credenze e superstizioni) che animerà incontri, seminari, workshop e naturalmente proiezioni. Tornerà inoltre la sezione concorso nelle tre macro-categorie: Custom (Lungometraggi), Experience (Corti o sperimentali), Investigation (documentari) di cui a breve sarà pubblicato il bando sul sito istituzionale.
Rolando Ravello debutta alla regia con Tutti contro tutti – in sala dal 28 febbraio
Dal 28 febbraio sarà in sala il primo film come regista dell’attore Rolando Ravello Tutti contro tutti con Kasia Smutniak, Marco Giallini e la partecipazione di Lorenza Indovina e Paolo Sassanelli. Il film è prodotto da Domenico Procacci.
Al cinema da giovedì
Interessanti uscite questa settimana:partiamo da Frankeenweenie, in bianco e nero, racconta le vicende di un bambino che decide di “resuscitare”, con l’aiuto della scienza, il suo cane morto in un incidente automobilistico, con effetti mostruosi. Segue il ritorno di Quentin Tarantino con Django Unchained :Ambientato nel Sud degli Stati Uniti, due anni prima dello scoppio della Guerra civile, il film vede protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo di Django, uno schiavo la cui storia brutale con l’ex padrone lo conduce faccia a faccia con il cacciatore di taglie di origine tedesca, il Dott. King Schultz.Segue il seguito di una nota saga horror Rec3-La Genesi: terzo film appartenente ad una saga horror di successo, l’azione si svolge a miglia e miglia di distanza dalla location originale e ci sono scene girate anche alla luce del sole, dando al film una realtà del tutto nuova ma comunque inquietante. Ancora horror sia pure più soft in Ghost movie, esilarante parodia horror, una caricatura della serie Paranormal Activity. Nuovo film con Keira Knightley accanto a Steve Carrell Cercasi amore per la fine del mondo e infine il francese Qualcosa nell’aria: Siamo a Parigi nei primi anni Settanta, Gilles e i suoi amici sono spinti a prendere delle decisioni importanti per trovare il loro posto nella Francia degli anni che verranno.