l'importanza di chiamarsi ernesto

L’importanza di chiamarsi Ernesto: si apre con Wilde la stagione 2024-25 al teatro Piccinni

E’ andato in scena lo scorso 19 ottobre al Teatro Piccinni di Bari L’importanza di chiamarsi Ernesto, la famosa commedia degli equivoci di Oscar Wilde.

Partenza col botto per Puglia Culture (nuova denominazione dell’ex Teatro Pubblico Pugliese) che ha aperto la stagione teatrale 2024-2025 con il capolavoro di Oscar Wilde L’importanza di chiamarsi Ernesto omaggiando le espressioni teatrali pugliesi ed in particolare della città di Bari. A portare in scena l’opera è stato infatti il Piccolo Teatro di Bari – Eugenio D’Attoma con la regia di Maurizio Sarubbi e la direzione scenica di Claudio Farina.

l'importanza di chiamarsi ernesto

L’importanza di chiamarsi Ernesto

Interpreti della commedia Nietta Tempesta (Lady Bracknell), Daniel Torre (Ernest-Jack Worthing), Maurizio De Vivo (Algernon), Silvia Cuccovillo (Guendalina), Caterina Rubini (Cecy), Susy Rutigliano (Miss Prism) mentre lo stesso Maurizio Sarubbi si è ritagliato il ruolo del reverendo.

Con una attenta cura all’allestimento scenico ed una recitazione corale lo spettacolo ha affascinato e divertito il pubblico barese ma ad emozionare più di tutto è stata sicuramente la straordinaria interpretazione della ultra novantenne Nietta Tempesta, acclamatissima a fine spettacolo.

Ancora in scena nonostante i problemi di salute, da lei ammessi a fine spettacolo quando ha ricevuto dal pubblico un lunghissimo applauso, l’attrice, cui è stata affidata anche la consulenza artistica, si è mostrata visibilmente commossa ed emozionata.

Alla base dell’opera di Wilde, il cui riadattamento italiano portato in scena si avvicina quasi totalmente, il gioco di parole sicuramente più evidente nella lingua inglese: per quanto le due protagoniste siano orgogliose di fidanzarsi con Ernest (Ernesto in italiano) nessuno dei due protagonisti si chiama in questo modo dimostrandosi dunque entrambi non del tutto onesti (earnest in inglese).

Il commediografo lungo lo svolgimento di tutta l’opera sottolinea come un semplice nome (Ernest/earnest) basti a denotare affidabilità e sicurezza e ciò sembra essere sufficiente per le due giovani della società inglese del tempo per assicurarsi un buon partito.

Ottima scelta dunque quella di Puglia Culture di aprire la stagione con questo classico della prosa, perfetto esempio della comedy of manners, nato per criticare le convenzioni sociali della società Vittoriana ma che risulta ancora attuale mostrando come spesso, nella società borghese di allora come quella di oggi, sia più importante l’apparenza piuttosto che la forma.

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