L’importanza di chiamarsi Ernesto _ A teatro il classico di Oscar Wilde

L’importanza di chiamarsi Ernesto, al Teatro Elfo Puccini, Milano. In scena dal 12 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024. Dall’opera di Oscar Wilde, regia di Bruni/Frongia.

l'importanza di chiamarsi Ernesto

L’importanza di chiamarsi Ernesto, sempre un classico

Algernon Moncrieff ed Ernest Worthing, due amici da sempre, il primo abita a Londra città, il secondo in campagna. Ma entrambi hanno una cosa in comune, una sciocchezza, un piccolo sotterfugio che serve per liberarsi dei doveri e fuggire quando serve…
Algernon finge di avere un amico moribondo in campagna, Burnbury, mentre Ernest, non è Ernest. Ernest in realtà è Jack, che quando vuole scappare in città dalla campagna, finge di essere Ernest, il fratello minore inventato e scapestrato, che lo costringe ad andare in città per “raddrizzarlo”.
Ma ormai per Jack-Ernest il tempo delle marachelle è finito. Vuole infatti sposare Gwendolen Fairfax, cugina di Algernon, e lei vuole sposare lui, soprattutto visto che si chiama Ernest, perchè lei da sempre sogna di sposare un uomo con questo nome. Ma la madre di lei, si oppene al matrimonio, quando scopre che Jack-Ernest in realtà è un orfano, ritrovato in un deposito bagagli ferroviario, in una comune borsa nera. Ma non finisce qui, perchè la trama si infittisce, quando Algernon scopre che Jack è il tutore di una giovane ragazza, Cecily Cardew. E così, mentre Jack vuole porre fine alla farsa ed “uccidere” suo fratello, Algernon piomba nella casa dei campagna dell’amico, fingendo di essere in realtà Ernest, il fratello combinaguai di Jack…. Ma poi Algernon si innamora di Cecily, che a sua volta lo ama, ma soprattutto perchè lei non potrebbe mai innamorarsi di un uomo che non si chiami Ernest.
Insomma, capite anche voi che L’importanza di chiamarsi Ernesto assume un grande significato nella vita sentimentale dei nostri personaggi. metteteci anche un prelato di campagan, un maggiordomo gobbo e una tutrice che nasconde un segreto ed avrete una commedia esplosiva!
Ernest in città, Jack in campagna, l’equivoco è servito!

Essere Ernest o non essere Ernest. Questo è il dilemma.

Oscar Wilde e un’opera leggera ma piena di riflessioni, vere ora come allora.
Per chi non la conoscesse, questa è un’ottima occasione per scoprire un grande classico.
Un’opera magistrale, qui sul palco del Teatro Elfo Puccini, che con brio, creatività e un tocco di pop porta in scena un’opera frizzante costellata di personaggi unici e indimenticabili, che con il loro carisma rendono quest’opera una commedia frizzante e divertente.
Satira che emerge da ogni battute, ma anche presenza scenica che al volo crea un’atmosfera divertente e sopra le righe. Il palco, quasi senza scenografia, con delle gigantografie, una più bella dell’altra sullo sfondo. Uno spettacolo che vi farà ridere, ma se non vi soffermate sulle battute, e analizzate anche il contenuto, non rimarrete delusi dalla satira elegante che spicca per tutta la durata. I personaggi super colorati che si muovono su questo sfondo bianco, che non hanno bisogno di decori o accessori per emergere e farsi ricordare. Un cast corale che funziona per tutto lo spettacolo, non un attimo di cedimento o di lentezza. Insomma questo spettacolo oltre che essere divertente, ben recitato, ottimo nel ritmo, vi darà anche degli spunti di riflessione non indifferenti.
E poi vedere in chiave moderna uno spettacolo sempre visto nei toni classici (vedi anche il film L’importanza di chiamarsi Ernesto del 2002 diretto da Oliver Parker) ci va a far ripensare tutta l’opera, che risulta così moderna ed attuale anche oggi.

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Info

Teatro Elfo Puccini
Corso Buenos Aires 33, Milano

L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
di Oscar Wilde
regia, scene e costumi di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
luci Nando Frigerio
suono Giuseppe Marzoli
con Riccardo Buffonini, Giuseppe Lanino, Elena Russo Arman, Ida Marinelli, Luca Toracca, Cinzia Spanò, Camilla Violante Scheller, Nicola Stravalaci

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