Greta Garbo: un ricordo a vent’anni dalla scomparsa

La chiamavano la Divina: era Greta Garbo, attice svedese morta il 15 aprile 1990, che seppe conquistare il mondo intero con il suo carisma e la sua sensualità. A vent’anni dalla sua morte voglio ricordarla così.

Ha esordito al cinema negli anni venti, quando c’era ancora il muto, ma a lei le parole non servivano. Le bastava uno sguardo per affascinare il pubblico: il suo volto intenso, il magnetismo della camminata l’hanno resa l’icona del cinema inteso come arte, tanto da essere paragonata, per intensità, al grande Charlie Chaplin. Qui un video con una carrellata di bellissime foto:

Gli esordi

Greta Lovisa Gustafsson nacque a Stoccolma, in Svezia, il 18 settembre 1905. A 14 anni, a causa della morte del padre, fu costretta a lasciare la scuola e andare a lavorare in un grande magazzino, grazie al quale, ancora adolescente, comparve in una pubblicità. Notata da un regista di commedie, Erik A. Petschler, intraprese la carriera di attrice, interpretando piccole parti e iniziando intanto a studiare in una scuola di teatro svedese.

Dopo vari film con registi svedesi, firmò un contratto con la MGM con la quale girò Torrent,il suo primo film muto americano. Fu un successo: la rivista Variety definì la Garbo, “un’attrice completa capace di recitare con abilità e personalità“. Seguirono altri film muti finchè arrivò il primo talkie, Anna Christie di Clarence Brown. La MGM era in ansia: Greta aveva un accento forte e si temeva non sarebbe piaciuta. Quando il film uscì in sala, il pubblico dovette aspettare 20 minuti prima di sentire la famosa frase:

Gimme a whisky with ginger ale and don’t be stingy, baby.

Per la sua interpretazione ebbe una nomination all’Oscar come migliore attrice. Non vinse ma fu l’inizio di una splendida carriera, grazie alla quale la Divina ci ha regalato grandi film come Mata Hari, Grand Hotel, Come tu mi vuoi eAnna Karenina (forse la sua migliore performance): tutti film nei quali i suoi personaggi erano seri, senza l’accenno di un sorriso.

La Garbo ride!

Nel 1939 girò Ninotchka, nel quale interpretava un inflessibile commissario russo che finisce per innamorarsi e finalmente ridere: “Garbo laughs!”, fu lo slogan con cui il film fu presentato. Questo il trailer del film:

Sembrava l’inizio di una nuova carriera, quella nelle commedie. Ma nel 1941 uscì Non tradirmi con me, film di George Cukor, in cui la Garbo interpretava due personaggi: una moglie tradita e la sua gemella libertina inventata per salvare il rapporto con il marito. La pellicola fu un fiasco e fu accusato di immoralità dall’arcivescovo di New York. La Garbo, stufa, decise di abbandonare il cinema per sempre e si ritirò a vita privata a soli 36 anni.

Lasciatemi sola

Molti registi, da Bergman a Visconti cercarono di convincerla a tornare ma fu un’impresa vana. Nel 1955 vinse l’Oscar alla carriera, ma non si presentò a ritirarlo. Avrebbe lavorato per il resto della sua vita a perpetuare il Garbo Mystique, passando il tempo tra giardinaggio e relazioni con importanti personaggi del jet-set di New York dove si era trasferita, come Aristotele Onassis. Non si sposò mai perchè, come dice una sua citazione

Ci sono alcuni che vogliono sposarsi e altri che non lo fanno. Non ho mai avuto l’impulso di andare all’altare. Sono una persona difficile da gestire.

Rick Horowitz, un giornalista del The Daily Gazette, scrisse in un articolo che il famoso Garbo Mystique era nella sua pronuncia della w come v. Famosa la frase

I want to be alone

che possiamo sentire in questo breve video dal film Grand Hotel

Greta garbo morì sola il 15 aprile del 1990, anche se quello che aveva chiesto era solo di essere lasciata in pace. A vent’anni dalla sua scomparsa il suo ricordo è ancora immortale perchè, come affermò Dino Risi,

La Garbo è come la luna, può influire sui nostri sentimenti ma è troppo lontana per farsi toccare.

La prima foto a colori dell’attrice: aveva 46 anni (foto di Anthony Beauchamp)

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