Musica, trasgressione, leggenda. E’ Velvet Goldmine

Che fine ha fatto Brian Slade? E’ attorno a questa domanda che ruota Velvet Goldmine, pellicola glamourous del 1998, diretta da Todd Haynes, che porta sul grande schermo la storia del glam rock e della sua decadenza durante la fine degli anni Settanta.

Leggi di seguito la recensione di questo film ispirato alla vita di David Bowie.

Velvet Goldmine, tra scene fumose fatte di sesso e droga, riporta alla mente i leggendari protagonisti del movimento culturale di cui massimo esponente è stato sicuramente David Bowie; in effetti il film si ispira liberamente alla vita del cantante, anche se  questi ha rifiutato con forza il racconto di Haynes, definendolo assolutamente non veritiero e addirittura negando l’uso dei suoi brani come colonna sonora.

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La trama

Arthur Stuart – interpretato da Christian Bale – è un giornalista, lavora a New York ma è nato in Inghilterra. Viene incaricato di andare alla ricerca di Brian Slade (Jonathan Rhys Meyers), cantante famoso ai tempi del glam rock misteriosamente scomparso durante un finto omicidio. Mettendo insieme i pezzi del puzzle, rivivrà, ricordandoli, i giorni in cui anche lui era stato inghiottito dal vortice della trasgressione musicale (e non solo) dell’epoca, essendo stato un assiduo frequentatore dell’ambiente glam. Scoprirà pian piano una storia fatta di sesso sfrenato, omosessualità, trasgressioni di ogni tipo; si immergerà in un mondo in cui “peccato”  fa rima con “leggenda”, e rivivrà momenti che la sua mente aveva rimosso. Dalla sua ricerca viene fuori che Slade collaborava – e aveva rapporti omosessuali – con Curt Wilde (Ewan McGregor); Stuart riesce a scoprire questo grazie all’aiuto della moglie di Slade e di una spilla verde che percorre la pellicola fino alla fine. Il finale è sorprendente, anche se un po’ “annunciato”.

Il trailer

La musica

Naturalmente tutto il film si regge su una possente colonna sonora. Nella tracklist scorrono nomi come Brian Eno, Placebo, Venus in Furs (in cui la voce è quella del cantante dei Radiohead, Thom Yorke), Pulp, Roxy Music, Lou Reed, Stooges; vere e proprie “leggende” del rock: alcuni di questi hanno ispirato il film (vedi Lou Reed, di cui si ascoltano diverse citazioni, o Iggy Pop degli Stooges, a cui il personaggio di Curt Wilde somiglia molto), mentre altri hanno saputo interpretare alla perfezione brani “mitici” che hanno accompagnato l’apice e il crollo di quella che è stata davvero una tendenza musicale.

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Velvet Goldmine spicca per la velocità in cui ci riporta indietro e per la capacità di ipnotizzarci di fronte ad immagini forti e affascinanti al tempo stesso. Gli attori sono perfetti nei loro ruoli e fanno “sognare” il mondo delle rockstars, dove un artista era un “personaggio” e cercava ogni pretesto per diventare un’icona. Anche grazie agli straordinari costumi (grazie ai quali il film si aggiudicò un Oscar), davanti allo schermo rimarrete ipnotizzati, stregati, piacevolmente impauriti. Dal momento in cui Brian Slade entrerà nelle vostre vite, niente sarà più come prima…

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