Tornare a vincere, il nuovo film con Ben Affleck, disponibile su Chili, Rakuten, Infinity e Tim vision. Un film per la regia di Gavin O’Connor, titolo originale The way back.
Tornare a vincere
Tornare a vincere. Un uomo, solo. Lui e la sua birra, bevuta nel segreto di un bicchiere di carta. Un uomo che conosciamo poco alla volta, che ci porta nel suo mondo, fatto di sbronze e lavoro in un cantiere. La vita scorre sempre uguale per Jack (Ben Affleck), un giorno dopo l’altro, un giorno uguale all’altro. Separato dalla moglie, tollerato dalla famiglia, vive in una casa che avrebbe bisogno urgente di una mano di vernice, e si trascina tutte le sere al bar locale, dove bere per dimenticare. Sfugge dal suo passato, ma anche dal suo presente Jack.
Ma una telefonata offre a Jack di Tornare a vincere. Il preside della sua vecchia scuola lo chiama, per allenare la locale squadra di basket. Chiama lui, visto che lui è stato l’ultima vera stella della squadra. E dopo un’intensa discussione con se stesso, Jack accetta. Inizia così il viaggio con la squadra, nel tentativo di migliore, oltre che la posizione in classifica, anche quel che rimane della sua vita…
Il Trailer ufficiale
Tornare a vincere è una scelta
Un uomo che si è smarrito e ritrova la strada nello sport della sua vita. Il basket. Benché Jack lo abbia abbandonato, la palla è sempre lì per lui, per quando finalmente scoprirà di essere pronto a rimettersi in gioco e Tornare a vincere. Una tematica, quella del riscatto grazie allo sport, presente in molti, moltissimi film. Riscatto sociale (come in Glory Road); riscatto personale (Ragazze vincenti).
Anche in questo film, Ben Affleck parla appunto di riscatto, mentre migliora la squadra migliora anche se stesso. Tornare a vincere è un buon film, nulla di indimenticabile, ma è un buon film. Non troppo esagerato, non troppo drammatico, un film ben ponderato a tavolino. Un film che di sicuro piacerà ai più, in fondo la tematica del riscatto attraverso lo sport ha sempre il suo fascino, e gli americani lo sanno molto, molto bene.
Un plauso a Ben Affleck, che è riuscito a rendere credibile un personaggio che da solo fa il film. Tutti gli altri sono solo comparse, nemmeno approfondito. Per usare una metafora sportiva, tutti gli altri attori, servono soltanto a fornire gli assist giusti a Ben.