“Ti Guardo” (2015) di Lorenzo Vigas. La repressione dei sentimenti.

Ti Guardo è l’opera prima del regista venezuelano Lorenzo Vigas, che riesce al suo esordio a vincere il prestigioso premio del Leone d’Oro alla 72ma Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia. A distanza di quattro mesi, finalmente uscirà nelle sale italiane il 21 gennaio 2016.

Ti guardo

Ti guardo

Ti guardo

In realtà il titolo originale Desde Allà significa da lontano, che è proprio la parola chiave del film, perché si basa sul distacco di un uomo dal suo essere più profondo.

Vigas riesce a descrivere la società venezuelana, in particolare la città di Caracas, dove c’è molto divario tra le classi sociali agiate e quelle povere, e la realtà è molto violenta. La maggior parte dei ragazzi vivono in strada e c’è poca istruzione e molta omofobia, tanto che le madri preferiscono che il loro figlio cresca ladro o assassino piuttosto che gay.

Ti guardo

Il regista di Ti guardo Lorenzo Vigas vince il leone d’oro al festival di Venezia

Armando (Alfredo Castro) riesce molto bene a calarsi nei panni di un uomo single, di classe agiata, che non riesce del tutto a domare il suo istinto di omosessuale, e adesca ragazzini per soddisfarsi ma senza avere un reale contatto con loro, solo attraverso la masturbazione. Un giorno mentre cammina segue un ragazzo, Elder (Luis Silva) e con lui nasce in maniera graduale un rapporto, che Armando essendo represso non riesce a gestire. Tutto il film si regge sull’intepretazione di Castro. Noi filtriamo tutto attraverso i suoi occhi, i suoi gesti, il respiro. Lui è sempre molto presente in tutte le scene, anche se poi dentro vorrebbe diventare un fantasma, quasi invisibile agli altri.

Tu guardo

Alfredo Castro e Luis Silva in una scena di Ti guardo

Per Luis Silva quello in Ti guardo è stato il suo primo ruolo da protagonista ed il regista non volendo troppo strutturare e conservare questa suo modo istintivo di recitare, gli dava la parte solo 20 minuti prima di girare, in modo che lui non aveva tempo di pensare troppo al personaggio. Le scene più dure da affrontare sono state sicuramente quelle più intime.

Ti guardo è nato da una sceneggiatura originale scritta completamente dal regista, ed ha avuta una lunga gestazione. Non si tratta di un film autobiografico, anche se poi il regista ha dichiarato di aver conosciuto una persona simile al suo protagonista, che poi purtroppo si tolse la vita in un albergo. Ti guardo è il secondo episodio, che fa parte di una trilogia, iniziata con il cortometraggio Nonca Elefantes nunca olvidan che parla della tematica dell’assenza del padre ed il trauma che si prova nell’essere abbandonati o comunque non riconosciuti.

Lui si ritiene fortunato ad avere avuto il supporto dei produttori Guillermo Arriaga, Rodolfo Cova e Michel Franco, che hanno creduto da subito nel suo progetto, e che un bravo attore come Alfredo Castro abbia accettato di interpretare questo ruolo così complesso.

 

 

 

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