E’ uscito lo scorso venerdì al cinema, dopo mesi di grande attesa resa ancora più forte dalla campagna virale creata intorno al film, Super 8, diretto da J. J. Abrams e prodotto da Steven Spielberg. Protagonisti sei giovanissimi attori semisconosciuti eccetto Elle Fanning sorella della più nota Dakota.
di Davide Cinfrignini
Super 8
Estate 1979. Un gruppo di ragazzi dell’Ohio stanno girando un film in super 8. Ma durante le riprese sono testimoni di un terribile incidente ferroviario. per di più la telecamera, rimasta accesa, riprende “qualcosa” in un vagone del treno…
J.J. Abrams fa di nuovo centro…
… e ormai non è più una sorpresa. Al suo terzo film da regista cinematografico, il creatore di Lost dà vita alla sua creatura più raffinata, sia esteticamente che concettualmente. Nato per essere un revival dei film fantascientifici anni ’70 – ’80, e non mancano di certo gli echi che rimandano a quel modo di fare cinema, Super 8 è sorprendentemente e completamente un prodotto di Abrams. Il suo cinema si è fatto quantomai autoriale e ossessivamente personale è J.J. spicca il volo e si propone come uno degli autori più interessante della new generation di Hollywood.
Super 8 è un film costellato di episodi che richiamano a successi Abramsiani dell’ultimo decennio: l’incidente ferroviario che mette in moto la vicenda (come non pensare all’incidente aereo di Lost), l’utilizzo di una figura mostruosa, la cui vera identità rimane parzialmente nascosta per più di metà film (come in Cloverfield), il gusto per il mistero e l’action puro (ancora Lost ma anche Mission Impossible 3), che dimostrano che il successo di Abrams è tutt’altro che un caso e che Super 8 è solo la fine di un percorso autoriale iniziato fin dalle esperienze televisive con Alias e Lost.
La sensibilità che non scade mai nella patetica retorica con cui Abrams ritrae il mondo pre-adolescenziale fanno da controcampo ad una spietata visione di quello adulto miope di fronte alle trasformazioni del mondo, la cui metafora esteriorizzata è lo stesso mostro alieno che cerca di fuggire dalla terra, simbolo dell’irrazionale e barbarica violenza umana.
Super 8 è un prodotto strettamente di fantasia, una favola moderna, che riproduce un mondo fantastico dove i ragazzini di Abrams vivono in un meraviglioso sogno adolescenziale (le passeggiate in bicicletta, il film amatoriale girato in Super 8, gli amori corrisposti e non, l’arrivo degli alieni, gli incidenti catastrofici, il professore che lavora per il governo) e dove il male si ritorce utopisticamente contro chi lo produce, in questo caso verso la militaristica e anti-sovietica società americana degli anni 70′ (come non pensare all’analogia con la strage dell’11 Settembre dopo che per anni il governo degli Stati Uniti ha finanziato militarmente Bin Laden e i talebani afghani ).
Da non sottovalutare la prova attoriale dei giovani talenti scovati da J.J., in particolar modo della “sorella d’arte”, Elle Fanning, che appena tredicenne rappresenta una certezza per il futuro del cinema americano.
Sono d’accordo con quanto scrivete. Super 8 è un gran film, non un capolavoro, ma una boccata d’aria nuova nel panorama internazionale. E’ un’operazione nostalgia riuscita, di chi, come scrivo anche sul blog, conosce e ama il vintage cinematografico! Abrams è davvero un bel pezzo del futuro cinema d’oltreoceano!!
Grazie per aver condiviso il tuo punto di vista.
Di sicuro sarà utile anche ai lettori di questo blog cinefilo che sono curiosi di vedere questo film.