Oliver Stone dirige un biopic sulla vera storia di Edward Snowden, un informatico statunitense che ha lavorato per la National Security Agency in America e che è diventato famoso nel 2013 per la sua fuga, dopo aver fatto trapelare informazioni segrete sull’Intelligence sia degli Stati uniti che della Gran Bretagna.
Il film si basa su due romanzi “The Snowden’s files” di Luke Harding (edito in italia dal 17 novembre 2016, dalla casa editrice Newton Compton) e “Time of the Octopus” di Anatoly Kucherena, ed è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival 2016, ed è stato accolto nella Selezione Ufficiale nell’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Snowden
Oliver Stone costruisce un bel film di spionaggio, dove il ritmo narrativo diventa sempre più incalzante e riesce a mantenere alta l’attenzione del pubblico. Ci fa seguire tutto il percorso della vita di questo ragazzo, Edward Snowden, interpretato dal bravissimo Joseph Gordon Lewitt (che ricordiamo nel film “500 giorni insieme” (2009) di Marc Webb , “Inception” (2010) di Christopher Nolan e “Lincoln” (2012) di Steven Spielberg) che improvvisamente si ritrova a frequentare una scuola dove conosce uno dei più grandi informatici che ha progettato il sistema, adottato poi dalla Sicurezza Nazionale, che come sempre accade, viene trasformato in un arma potente trascendendo dal suo utilizzo iniziale.
L’attore è molto bravo nel calarsi nei panni del protagonista, che non solo lo ricorda fisicamente, ma ha anche fatto un lavoro sulla voce, riuscendo quasi a imitarla alla perfezione. Tutta la storia parte dalla necessità di Snowden di voler raccontare la sua vicenda, senza filtri: approdato ad Hong Kong chiama Glenn Greenwald (Zachary Quinto, recentemente visto in “Star Trek Beyond” (2016) di Justin Lin) e Ewen MacAskill (Tom Wilkinson, presente alla festa di Roma, nel film “La verità negata” (2016) di Mik Jackson, nei panni del giudice), giornalisti del Guardian, e la regista Laura Poitras (Melissa Leo, vincitrice dell’Oscar come migliore attrice protagonista per il film “The Fighter” (2011) di David O. Russell), sentendosi pronto finalmente ad affrontare il mondo intero, volendo essere sicuro che la verità arrivi a più persone possibili senza che le notizie vengano distorte.
Snowden è pieno di flashback, dove seguiamo, passo dopo passo, la vita non solo lavorativa, ma anche sentimentale del protagonista e la sua storia con Lindsay Mills, interpretata dalla giovane attrice Shailene Woodley, che abbiamo apprezzato nel film “Colpa delle stelle” (2014) di Josh Boone.
Sicuramente la domanda centrale del film e quella del test “Come lo spiegheresti internet ad un bambino?“. Oliver Stone cerca di fare proprio questo tipo di operazione, cercando di arrivare a più persone possibili, senza addentrarsi troppo nei linguaggi informatici che sono piuttosto ostici, soprattutto per chi non ha mai studiato questa materia. E’ decisamente un universo a se, un mondo virtuale, pieno di codici strambi e programmi software complicati, che si trasformano poi in immagini ed informazioni che noi apprendiamo dai siti della rete. Questo fluire di dati è però controllato da chi dovrebbe proteggerci ed invece invade la nostra privacy, leggendo la nostra posta elettronica e spiandoci attraverso le web camera del nostri computer e dei cellulari. E come sostiene il protagonista, purtroppo la sue rivelazioni non cambieranno il sistema, ma almeno la gente è consapevole di ciò che sta accadendo.
Snowden uscirà nelle sale italiane distribuito dalla Bim da giovedì 24 dicembre 2016.