Seven Sisters: sette giorni per non morire

Clonazione e manipolazione genetica sono i temi che dominano nel fanta-thriller diretto da Tommy Wirkola, con una Noomi Rapace (Uomini che odiano le donne e Alien:Covenant) tenace e volitiva nel ruolo di sette sorelle gemelle in conflitto con un sistema abulico e fratricida. Nel cast, due presenze eccellenti in Willem Dafoe e Glenn Close, per un film che esplora i problemi sociali con originalità e maestria. Seven Sisters è nelle sale italiane dal 30 novembre.

Seven Sisters

Seven Sisters

SEVEN SISTERS

2073. In un futuro prossimo dove i problemi della sovrappopolazione e della nutrizione sono diventati il fulcro su cui un sistema assolutista e dispotico impone il controllo delle nascite per impedire la catastrofe di un intero pianeta, la regola del figlio unico diventa l’unica soluzione per impedire il crollo dell’equilibrio planetario. In questa maniera, ogni figlio concepito in eccesso viene sottratto alle coppie e portato in un centro specializzato dove viene somministrato un sonno criogenico per poter permettere al sistema di poter dare loro un futuro migliore.

A questa sorte sfuggono sette gemelle, concepite apparentemente senza la conoscenza di un padre e allevate dal nonno materno Terrence (Willem Dafoe) in totale segretezza. Battezzate con i nomi dei giorni della settimana, le piccole crescono alternandosi nelle uscite (ognuna il proprio giorno) e mantenendo la stessa identità nel nome di Karen Settman.

Sotto l’amorevole e apprensivo controllo del nonno, le sette sorelle diventano donne, cercando di non danneggiarsi a vicenda e di non farsi scoprire dal controllo del governo, quest’ultimo gestito dalla dottoressa Nicolette Cayman (Glenn Close).

Seven Sisters

Noomi Rapace in una scena del film ‘Seven Sisters’

Ma la loro vita viene spezzata dalla scoperta di quello stratagemma. Le sette sorelle vengono strappate da quel loro “nascondiglio” e costrette alla fuga, per evitare di essere trucidate da veri e propri assassini che con il governo sembra non abbiano nulla a che fare. Aiutate da un sorvegliante, Adrian (Marwan Kenzari), si introducono nel cuore centrale del sistema, scoprendo che il sonno criogenico non è altro che un macabro “olocausto” ideato dal sistema, dove la menzogna e la morte si mescolano senza alcuna pietà.

Decisi a rivelare al mondo la terribile farsa perpetuata dalla Cayman, la scoperta di ciò che la clonazione ha sempre sorretto le trame di un sistema concepito da uomini migliori, sembra dare uno spietato e consapevole autocontrollo alla vita sul pianeta.

Seven Sisters

Clara Read e Willem Dafoe in una scena del film ‘Seven Sisters’

LA FANTASCIENZA E’ IL NOSTRO DOMANI?

Un capolavoro visivo di forte impatto, tratteggiando i tempi di una graphic novel sapientemente elaborata dal regista Tommy Wirkola, ampiamente costruita sulle scenografie di Joseph A. Hodges e gli effetti speciali calibrati (tutto è iniziato con Multiplicity di Harold Ramis) dal ritmo crescente di un montaggio eccellente.

La riscoperta del romanzo di William F. Nolan e George Clayton Johnson, La fuga di Logan, riporta le attenzioni migliori all’omonimo film diretto nel 1976 da Michael Anderson, dove i temi sociali si sposano felicemente con una trama che annulla ogni esitazione filosofica al sistema generato dall’uomo.

Michael Bay ha saputo proporre lo stesso concetto nel suo The Island, in quel prototipo di carosello macabro che riesce a debellare quelle differenze di classi sociali che non devono suggellare un inutile patto con la morte stessa del genere umano.

Ottima prova, quindi, del regista norvegese, riuscendo a tratteggiare, con Seven Sisters, una nuova versione di ciò che precedentemente il cinema ha plasmato nella fantascienza più sofisticata e per i palati più esigenti, uscendo così dall’anonimato di pellicole horror decisamente minori.

IL TRAILER DEL FILM ‘SEVEN SISTERS’

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