Sarà il mio tipo (e altri discorsi sull’amore) di Lucas Belvaux. Può un filosofo innamorarsi di una parrucchiera?

E’ dal 23 aprile al cinema Sarà il mio tipo? di Lucas Belvaux, un interessante punto di vista sull’amore tra un brillante intellettuale e una semplice parrucchiera che cercano di superare le barriere culturali.

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Sarà il mio tipo?

Sarà il mio tipo?

di Sara Sonia Acquaviva @Percorsi Up Arte

Clément e Jennifer apparentemente non hanno proprio nulla in comune, lui è un giovane e affascinante professore di filosofia di Parigi, trasferito, suo malgrado, per un anno ad Arras, tranquilla (forse troppo) cittadina nel nord della Francia, lei è un’attraente ed esuberante parrucchiera, fiera di appartenere alla propria città; madre separata, trascorre le sue giornate sempre di corsa, conducendo, nonostante tutto una vita divertente e spensierata tra il lavoro al salone, la cura amorosa del figlio e le colorate serate al karaoke dove si esibisce con le colleghe di lavoro.

Lui legge Kant e Proust. Lei romanzi “rosa” e riviste gossip. Lontano dalla frenetica ville lumière, Clèment vive come un pesce fuor d’acqua nella piccola città di provincia, attendendo con impazienza il week end per tornare a Parigi. Quando incontra Jennifer, dal parrucchiere per un taglio di capelli che “può cambiarti la vita” l’attrazione è inevitabile e, dopo i primi appuntamenti, i due iniziano una relazione intensa e passionale.

Entrambi hanno il cuore e il corpo liberi per lasciarsi andare alla più bella delle storie d’amore: ma quando le barriere tra i due, provenienti da mondi così opposti, sembrano superate, ecco emergere dal profondo una visione diversa dei propri sentimenti. Se per Clèment questo amore significa abbandonare il suo mondo e vivere l’istante, per Jennifer, invece, è un calarsi fino in fondo nel presente per immaginare un futuro insieme. Riusciranno a incontrarsi a metà strada?

Amore…alla francese

Se fossimo in Italia, potremmo immaginare Sarà il mio tipo? come una storia tra un cittadino milanese e una ragazza di un paesino del sud, tanto per capire appena qual è l’immensa distanza di vedute che corre tra i due protagonisti di questa storia, ma siamo in Francia e forse noi, non potremo mai capire fino in fondo la differenza culturale e percettiva che i parigini hanno nei confronti del resto del Paese.

Nonostante questo Sarà il mio tipo? trasmette tutta l’inadeguatezza sentita dai personaggi e riesce ad esplorare un aspetto delle relazioni che a volte, forse più spesso di quanto sembri, può incrinare un rapporto; la differenza culturale.

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Interpretata dalla superba Emilie Dequenne (Premio per la miglior interpretazione femminile a Cannes per il film d’esordio “Rosetta” di Luc e Jean-Pierre Dardenne), Jennifer è una frizzante ed entusiasta parrucchiera, già madre, che vive le sue giornate tra il lavoro, gli splendidi momenti con suo figlio e le serate con le amiche. Scottata da numerose relazioni che si sono sempre rivelate deludenti e inconcludenti, decide comunque di intraprendere una passionale relazione con Clèment, interpretato da Loïc Corbery attore della Comedie Française.

Il divario tra i due si nota immediatamente. L’inizio della relazione per lui è soltanto un modo per sfuggire alla noia, mentre lei la prende seriamente e cerca di coinvolgerlo nella sua vita. Ma la differenza più grande tra i due è senz’altro quella culturale; entrambi parlano di “filosofia” ma con due consapevolezze completamente diverse, e il peso di questa lontananza non è possibile da colmare.

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Tratto dal romanzo Non il suo tipo di Philippe Vilain, Sarà il mio tipo? riesce a dare corpo e forma alla storia grazie ai due attori che si presentano perfetti per il ruolo assegnatogli e riescono a rendere magnificamente questa sensazione di complessa diversità, la tragica certezza che l’amore non basti a superare qualsiasi confine. In particolare la “scintillante” interpretazione della Dequenne riesce a superare le monotone inquadrature sempre uguali della regia e alcuni momenti di particolare fiacchezza nella sceneggiatura.

Clip dal film

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