Mustang è il primo lungometraggio della giovane regista francese, di origine turca, Deniz Gamze Ergunev.
Il film ha partecipato al Festival di Cannes in concorso nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, vincendo il Premio Europa Cinema Label, al Toronto Film Festival, vincendo il premio del pubblico, e all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, vincendo la menzione speciale della giuria, nella sezione Alice nella Città, con la seguente motivazione “per la forza e la gioia con cui racconta, attraverso una regia forte e matura e un tono allo stesso tempo leggero e drammatico, l’animo di cinque giovani donne e il loro passaggio da un’adolescenza segregata a una vita adulta imposta, attraverso l’elaborazione della vita e della libertà”. Uscirà nelle sale italiane il 29 ottobre.
La regista Deniz Gamze Ergunev ha parlato della condizione femminile in un piccolo paese della Turchia, nella città di Mustang, che da il nome al titolo del film. Attualmente c’è stata una enorme marcia indietro da quando al potere è subentrato Erdogan, che sta riportando il paese ad una chiusura verso le idee liberali dell’opposizione e soprattutto sta cercando di regredire la figura della donna attraverso la cultura della religione. A lei stessa da giovane è capitata una vicenda simile da cui ha preso spunto per il suo film Mustang.
Mustang
Mustang narra dallo scandalo di cinque sorelle, sorprese a giocare sulla spiaggia con dei ragazzi, che solleva una serie di conseguenze estreme, scaturite dalla denuncia da parte dei vicini. Le protagoniste si ritrovano segregate in casa, con tanta voglia di libertà e di andare contro quelle regole che loro trovano ingiuste.
E’ decisamente un grande inno alla vita, ed attraverso la loro forza e grazie alla loro complicità queste cinque ragazze, Lale (Gunes Sensoi), Nur (Doga Doguslu), Ece (Elit Iscan) , Selma (Tugba Sunguroglu) e Sonay (Ilayda Akdogan) riusciranno a superare tutte le avversità. Purtroppo è ancora molto aperta la questione, non solo in Turchia ma in molti paesi orientali, per cui le donne non abbiano possibilità di decidere della propria vita, subendo da parte delle loro famiglie di origine restrizioni e matrimoni combinati, spesso infelici.
La regista ha scritto la sceneggiatura con Alice Vinocour, la regista di Augustine, che ha avuto la prima versione in francese, per poi essere tradotta in lingua turca.
Il film è stato scelto dalla Francia per partecipare all’Oscar come miglior film straniero.