Film d’apertura all’ultimo festival di Cannes, domani uscirà in tutti i cinema italiani l’ultima fatica del regista Wes Anderson che ci aveva lasciati appena tre anni fa con il piccolo capolavoro in stop-motion corrispondente al nome di Fantastic Mr. Fox. Ora, sempre arricchito da un cast di serie A e con la sua eclettica visione del mondo, torna al cinema con Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore.
Trama
Ci troviamo nell’estate 1965, in una piccola cittadina di un’isola del New England. Quando i piccoli Sam (Jared Gilman) e Suzy (Kara Hayward) decidono di compiere una fuga d’amore l’intera apparente calma e conformità della famiglia e della società che hanno attorno si disferà sempre più.
Trailer italiano:
L’overture e la fuga
Oltre al grande gusto visivo e narrativo, il regista Wes Anderson è qui compositore delle musiche del film insieme a Alexandre Desplat. E la musica in questo film più che nei precedenti gioca un ruolo fondamentale sin dal prologo dell’opera. La storia si apre con un overture che gioca sin da subito col presentare i variopinti personaggi della famiglia di Suzie, la quale non è una disadattata o un’emarginata ma è solo disadatta al mondo falso che la circonda.
Accanto a lei troviamo i genitori, interpretati da Bill Murray (Ghostbuster, Lost in translation) e Frances McDormand (This must be the place, Burn after reading), e tanti fratelli che non comprendono la sua prospettiva nell’osservare il mondo. Di seguito viene introdotto il personaggio di Sam, orfano e incompreso da tutti, vive all’interno di un campo scout dove il caposcout, interpretato da un insolito (positivamente) Edward Norton (The bourne legacy, Fratelli in erba), crea delle regole per rendere plausibile e reale un mondo in cui altrimenti non riuscirebbe a vivere.
Successivamente a questa lunga overture è proprio una fuga, musicale e romantica, quella messa in atto dai due esordienti interpreti di Sam e Suzy, che sconvolgerà l’intera cittadina e tutte le maschere grottesche che Anderson presenta, con un’inevitabile peggioramento non solo dei personaggi ma anche dell’ambiente circostante, con l’arrivo di un temporale devastante.
Maschere grottesche
È giusto presentare ancora tre maschere che mancano all’appello: il primo è Bruce Willis (Die Hard, I mercenari 2) che interpreta il comandante Sharp, uomo solo e malinconico; Jason Schwartzman (Scott Pilgrim vs the world, Funny People) che interpreta un ragazzo fin troppo cresciuto, il cugino Ben, che aiuterà nel tentativo di fuga i due ragazzini; Tilda Swinton (Le cronache di Narnia, …e ora parliamo di Kevin) che interpreta l’assistente sociale che vuole mettere Sam in un orfanotrofio, rispettando in pieno i canoni caratteriali del personaggio che interpreta.
Colori e dissapori
La cura sull’immagine a cui ormai ci ha abituato Anderson è visibile anche in quest’ultima opera, come le precedenti. Il rosso ed il giallo sono i colori predominanti nella fuga d’amore dei due giovani di belle speranze a confronto della cupezza, del grigiore in cui vivono e di cui credono di far da padroni “gli adulti”.
Come nel precedente Fantastic Mr. Fox, anche qui Anderson ha voluto creare uno storyboard dell’intero film insieme alla sceneggiatura affinché potesse assicurare non solo un copione brillante, scritto ancora con Roman Coppola, ma anche un’immagine che lo sapesse accompagnare degnamente. E il risultato è ottimo.
Moonrise Kingom ci aiuta ad esplorare la semplicità e la forza con cui la gioventù e l’innocenza riesce ad emozionarsi solo con un abbraccio o con il più semplice dei baci. Il tutto con una profonda poesia nei dialoghi e nelle immagini. Un Wes Anderson sempre più in salita.
Alcune clip estratte dal film:
Alcune featurette dei protagonisti
Set tour con Bill Murray
Jason Schwartzman
Bill Murray
Featurette Suzy (Kara Hayward)
Edward Norton
Wes Anderson
Bruce Willis
Il making of del film