Quando l’eutanasia è supplica: Million dollar baby

Commovente storia diretta e interpretata da colui che è entrato a far parte della classifica dei miei registi preferiti: Clint Eastwood. Proprietario insieme a Morgan Freeman di una palestra di boxe, Frankie Dunn (Clint Eastwood) è un uomo anziano e burbero. Maggie Fitzgerald (Hilary Swank) è una trentenne ostinata a diventare campionessa di boxe. La resistenza dei due allenatori è uno stimolo per la ragazza, che continua ad allenarsi nella palestra anche nelle ore notturne. Invaghito dalla tenacia e contagiato dalla sua forza d’animo, Frankie decide di allenare la ragazza per trasformarla in campionessa di boxe. Non sarà difficile raggiungere il traguardo agognato, perché Maggie è una pugile di qualità, capace di mettere k.o. le avversarie al primo round.

Il successo della ragazza la conduce alla tanto agognata coppa del mondo ma l’epilogo sarà a dir poco agghiacciante. Sarà colpita alle spalle dalla sua avversaria e cadrà contro lo sgabello all’angolo del ring. La brutta caduta le provocherò una paralisi dal collo in giù. La ragazza non potrà più camminare. L’eutanasia si intreccerà nella storia.

Critica

Non è un film incentrato sul pugilato. Amarezza, amore paterno, agonia, affetto si attaccheranno a voi. Immediatezza e empatia si impadroniranno di noi per tutta la durata del film. I sentimenti ci impietosiranno al punto che sarà difficile trattenere le lacrime.

Questo film ci insegna che a trent’anni si può ancora fare molto nonostante ci dicano che a quell’età non sia più possibile diventare un campione sportivo. Nonostante la natura cinica del nostro amato Clint, la sua anima sperduta a causa dell’allontanamento della figlia, si lega inscindibilmente a Maggie in modi che non potremo mai immaginare. E’ più di un semplice amore paterno:padre, allenatore e maestro di vita.

“Prima di tutto, proteggere se stessi”, è questa la prima regola dei pugili, ma al suo primo incontro da pseudo campionessa del mondo, lei lo dimentica e si volta. Viene colpita alle spalle perché aveva dimenticato l’insegnamento più importante e paralizzata si scusa anche con il suo maestro per aver dimenticato la regola.

Altalena di gioia e dolore ci condurranno alla fine in cui sarà lei a chiedere aiuto al suo allenatore, non a Dio. Cosa c’è da dire, un ottantenne davvero riflessivo e cinematograficamente perfetto. L’uomo delle parole chiare e dei luoghi chiusi, quest’uomo è diventato il mio eroe.

Ma attenzione, godetevi il film dopo una giornata dura e faticosa, perché assaporerete la sicurezza di non trovarvi in una situazione devastante come quella della protagonista e rifletterete sulla fortuna che avete, allora la vostra giornata non sarà più tanto buia e negativa.

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