A sei mesi dall’uscita nelle sale statunitensi, arriva in Italia, dal 27 aprile, L’eccezione alla regola, la nuova alcova cinematografica di Warren Beatty che torna dietro alla macchina da presa dopo diciotto anni dal suo Bulworth – Il senatore. Questa volta tocca al magnate Howard Hughes il ruolo dell’eccentrico protagonista, ritagliando i suoi personaggi di contorno con voli pindarici di roboante ego assopito. Tutto a favore della coppia Lily Collins e Alden Ehrenreich, amanti in cerca dei veri sentimenti in una mecca del cinema al tramonto di un’epoca.
La locandina del film ‘L’eccezione alla regola’
L’eccezione alla regola
Il leone di Hollywood sembra saper ancora ruggire, vista la personalità di quell’eccentrico miliardario che ha fatto la storia dell’aviazione e del cinema mondiale, riuscire perfettamente a ricalcare le ardite imprese sentimentali di un Beatty che trafuga la realtà con la fantasia. C’è riuscito ritagliando i silenzi e le pause di un uomo stanco e assillato dai suoi demoni interiori. C’è riuscito contornandosi di attori dal marcato talento, passando da un attempato Matthew Broderick a Martin Sheen, Ed Harris, Annette Bening e Alec Baldwin. Tutti per uno e uno per tutti, come a voler salvare una imponente e colossale marcia trionfale di un gigante dai piedi di argilla, da cui è difficile staccarsi per sempre. Perché i sentimenti hanno un prezzo troppo alto da pagare, quando il rischio di perderli può far sembrare vano anche l’ultimo tentativo di riuscire a salvarli un’ultima volta. Quella che rimane tutta una vita.
Warren Beatty in una scena del film ‘L’eccezione alla regola’
I fatti. Marla Mabrey, giovane e inesperta aspirante attrice, arriva in California con la madre Lucy, per essere messa sotto contratto dal magnate Howard Hughes. Ma le manie di un uomo che rischia di venire internato per le ardite scelte manageriali di un’impresa cinematografica che non scende ai patti con la difficile vita di costruttore di aerei, sembra far naufragare l’ardito sogno della giovane ragazza. A complicare la situazione subentra il giovane chauffeur Frank Forbes, cattolico praticante in conflitto con le proprie convinzioni morali. Tra i due ragazzi scatta la scintilla dell’amore, ma le ferree regole dettate dal magnate, che proibiscono storie sentimentali tra i suoi dipendenti, mettono a dura prova le decisioni che entrambi prendono, sottomessi dall’incedere disastroso degli eventi. Per Marla il prezzo è rinuciare a credere di avere un futuro di attrice e per Frank, abbandonare le proprie ambizioni per cominciare una nuova vita.
Lily Collins e Alden Ehrenreich in una scena del film ‘L’eccezione alla regola’
L’epilogo sembra dirottare per sempre quei piani così pretenziosi e claudicanti. In una conferenza stampa tenuta per dirottare le affermazioni di un biografo sconsiderato, nella torrida Acapulco, Hughes sembra ritrovare quel lume della ragione ormai offuscata dall’età e dalle proprie paranoie. Sotto gli occhi di un bambino di cinque anni, figlio di Marla e di un padre tenuto in balia di una paternità annullata dalla cronologia degli eventi, Howard Hughes parla di nuovo al mondo, confermando la propria autorevolezza e dando una nuova possibilità di cominciare una vera vita ai due giovani, ora ritrovati in quella sconsiderata corsa verso la verità dei propri sentimenti. Quel castello di bugie crolla, come un vento di sana follia che sembra arridere a quell’impacciata notte di sesso tra lo stesso Hughes e la giovane Marla, sei anni prima. Tutto per una decisione che sembra nascere solo dal cuore e dalla verità.
Warren Beatty e Alden Ehrenreich in una scena del film ‘L’eccezione alla regola’
Nel complesso, L’eccezione alla regola riesce a soddisfare le aspettative di chi felicemente attribuisce all’attore e regista la capacità di coordinare una così difficile impresa; incarnare il sogno americano nelle sue fragilità e imperfezioni. Già lo aveva fatto con Dick Tracy, orchestrando attori e sceneggiatura a favore di quel patinato circo che rimane la memoria di chi deve solo assistere al risultato finale di un’opera cinematografica che risulta essere celebrativa per lo spaccato di vita che deve rappresentare, che sia finzione o realtà poco importa. La scenografia di Jeannine Oppewall rimane un crepuscolare monito a quelle paure che non sempre coincidono con i bisogni espressi da una ragione parlata sottovoce. Come per celebrare un regista che ha fatto la storia di un cinema che riesce sempre a far parlare di se. Anche a riflettori spenti.
Il trailer del film ‘L’eccezione alla regola’