“Marina” di Stijn Conix, storia autobiografica di un sogno diventato realtà

Era dagli anni 60 che non avveniva una coproduzione tra Italia e Belgio. L’occasione è stata tratta dai 50 anni della canzone di Rocco Granata Marina, dalla quale il film prende il titolo. Fu proprio il cantante a contattare il regista Stijn Coninx  che, rimanendo affascinato dalla storia, decise di scriverne una sceneggiatura.

Marina: il film da una canzone

I produttori sono Cristiano Bortone, regista del film che vinse il david di donatello per Rosso come il cielo, e i registi Fratelli Dardenne, anche loro registi, che per quest’occasione  si ritrovano in un ruolo a loro poco consono,  credendo nel progetto e dando fiducia al regista, che in passato fu insignito della nomination all’Oscar come miglior film straniero per il film Padre Daens. Una decisione vincente visto che in Belgio è tra i dieci film campione di incassi di tutti i tempi.

Il regista Stijn Conix

La storia si può definire un melò familiare, come da tempo non si vedeva al cinema, molto ben descritta e piena di umanità. La narrazione parla di una famiglia calabrese che, alla  fine degli  anni 40,  per necessità di lavoro del padre, poiché all’epoca la moglie doveva seguire il marito a prescindere, emigrano in Belgio, ritrovandosi nelle medesime condizioni di vita in cui attualmente sono costretti gli stranieri nella nostra nazione.

A far da sfondo le miniere di carbone, le baracche in cui i minatori sono costretti a vivere, in attesa di un assegnazione di una casa, le condizioni igieniche molto precarie, il razzismo, e il destino gia segnato dal governo, che declama “chi è figlio di minatore, in miniera deve lavorare“.

E qui che si evince la tematica più importante del film, lo scontro generazionale tra un padre (interpretato da Luigi Lo Cascio) rigido nei modi, ma anche giusto, ed un figlio (interpretato de Matteo Simoni, attore italo belga), che non vuole lo stesso destino, ma sogna di fare il musicista, e di non diventare adulto prima del tempo.

l'attore Matteo Simoni

Il regista ha voluto Luigi Lo Cascio per il ruolo del padre, dopo averlo visto ne La Meglio Gioventù, anche se il ruolo era totalmente differente, e nel ruolo della madre Donatella Finocchiaro, suggeritagli dal produttore Bortone, anche su lui all’inizio era reticente, perchè ha pensato fosse troppo bella per il ruolo. Ma ha convincerlo è stato la forza dell’attrice, il carattere che poteva dare al personaggio.

Una curiosità: il nome Marina è un invenzione del cantante. In realtà era una marca di sigarette, e la canzone è nata da un improvvisazione durante un concerto dal vivo in un locale. Sicuramente un film da vedere.

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