Escape Plan – Fuga dall’inferno: Stallone + Schwarzenegger

Esce il prossimo 17 Ottobre il primo film su grande schermo che vede due icone degli action movie anni ’80-’90 spalleggiarsi l’uno accanto all’altro come co-protagonisti assoluti: sto chiaramente parlando di Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger che, dopo un paio di comparsate del secondo nei primi due capitoli de I mercenari (e attualmente sul set del terzo capitolo) ha deciso di fronteggiare il suo amico di vecchia data alla pari: arriva in sala Escape Plan: Fuga dall’inferno.

Escape Plan – Fuga dall’inferno

Ray Breslin (Sylvester Stallone; I mercenari 2, Jimmy Bobo) è il principale esperto al mondo nel campo della sicurezza delle strutture carcerarie di massima sicurezza. Decide di accettare un nuovo incarico in cui dovrà evadere da un nuovo penitenziario di ultimissima generazione chiamato “La tomba”.

Al suo interno conoscerà un detenuto, Emil Rottmayer (Arnold Schwarzenegger; The Last Stand, Terminator), che lo aiuterà a fuggire di lì quando Breslin scoprirà di far parte di un complotto da parte di gente che vuole che lui rimanga rinchiuso lì per sempre.

Trailer ufficiale del film:

Icone Action

Sotto la regia di Mikael Hafstrom (Il rito, 1408) troviamo per la prima volta su grande schermo le due icone per eccellenza del cinema mainstream hollywoodiano anni ’80-’90 che, sulla scia di Mercenari vari ed ennesimi sequel dei loro personaggi immortali, oggi vivono di nuova linfa vitale, in un periodo ormai più che maturo della loro lunga carriera.

Il primo ad accettare di lavorare al progetto, dopo un allontanamento di Bruce Willis, fu proprio Stallone che, a sua volta, propose per la parte del detenuto l’amico Schwarzy che, libero ormai dalle vesti di governatore si è ormai gettato a capofitto su un notevole numero di progetti, tra cui pare non manchi neanche un quinto capitolo della saga di Terminator.

Occhio non vede…

Senza girarci troppo intorno, la potenza di Escape Plan – Fuga dall’inferno risiede inevitabilmente sui due interpreti protagonisti che, volenti o nolenti, fanno faville si nei dialoghi che nelle scene più puramente action. E qui entra in gioco anche una regia che riesce non solo  ad amalgamare bene l’action ma anche a creare, complice un discreto accompagnamento sonoro, il giusto senso di imprigionamento, di cupezza interiore nel quale il protagonista si ritrova una volta giunto in questa prigione di massima sicurezza dopo essere stato incastrato da qualcuno al di sopra di lui.

Peccato, però, che inevitabilmente la presenza di due star come Stallone e Schwarzy avrà pesato parecchio sul final cut per cui spesso, soprattutto a favore del personaggio di Scwarzy (che già in fase di scritture è debole come non mai, e di certo non lo salva il monologo finale), troviamo tagli di montaggio e scelte (apparentemente) registiche che lo mostrano come il grande condottiero quale è sempre stato.

Il problema è che, se queste scelte possono essere ben accette in un prodotto come I Mercenari che gioca appunto su un metalinguaggio per cui i personaggi interpretati in un certo senso corrispondono agli interpreti che li vestono, a favore di una pura goduria per il pubblico, qui l’idea e il copione hanno serie intenzioni che vengono però continuamente smorzate e rese quasi ridicole da decisioni puramente personali e quasi di puro autocompiacimento, di certo inutili ai fini del personaggio o della direzione della storia.

Resta il fatto che la trama esiste anche se in più di un punto molte cose non tornano, la regia resta perlopiù sobria, gli interpreti riempiono davvero lo schermo ed il cuore (nel cast anche Vincent D’Onofrio e 50 Cent). Sarà piacevole per tutti i fans del mitico duo e per gli amanti dell’action classico.

Intervista al cast:

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