Easy Rider è un film che tutti conosciamo, per chi non se lo ricorda ci pensa cinemio a far rivivere, attraverso questa breve recensione, il tema del viaggio e della libertà.
di Nicola Donadio
La Trama in breve
Wyatt e Bill, due trasandati sognatori, decidono di partire a bordo delle loro moto da Los Angeles per andare lungo il sud, verso est, al carnevale di New Orleans.
Durante il viaggio incontrano persone di ogni tipo, in una America in fermento.
In particolare incontrano uno strampalato avvocato, alcoolizzato e pragmatico, con il quale vivono momenti molto intensi parlando di libertà e del Paese malato e ferito in cui vivono, alla fine degli anni ’60.
Il culto per l’ideale di libertà si risolve però in un messaggio piuttosto pessimistico.
Di libertà si muore.
Analisi del film
Dennis Hopper è regista, ed assieme a Peter Fonda anche attore protagonista, di uno dei film simbolo dell’on-the-road contemporaneo.
La performance più spettacolare rimane comunque quella di Jack Nicholson, nei panni del disilluso avvocato che i due incontrano in carcere e con cui vivono una parte del loro viaggio.
I diversi personaggi sono consapevoli delle catene che la società gli impone e cercano a fatica di liberarsene.
La prima di queste catene è il denaro ed è anche la prima di cui Bill e Wyatt cercano di disfarsi; anche il tempo assolutizzato (rappresentato dagli orologi) è visto come una convenzione oppressiva che allontana sempre più l’uomo contemporaneo dalla sua natura selvaggia; c’è poi il nodo più grosso che opprime gli individui in quegli anni, la diversità.
Quella diversità che distingue due hippies e un avvocato alcoolizzato da un’altra America, rozza e intollerante. E nonostante fossero gli anni di Woodstock, di Jim Morrison, della fantasia al potere c’era una spaccatura secca nella società, forse anche acuita dal fiorire di queste nuove idee e tendenze.
Le scelte dei nostri due sognatori hanno il sapore del definitivo.
Purtroppo le catene dalle quali fuggono ritornano indietro come boomerang.
Si tratta di una riflessione amara sul destino degli “uomini liberi” che rifiutano le convenzioni sociali esistenti.
Ma Easy rider è anche uno dei primi film in cui argomenti come l’alcool, la droga e il vagabondare vengono trattati senza pregiudizi di sorta, con uno sguardo nuovo e liberale.
Sono comunque molti i film che ispirarono Hopper, prima tra tutti il capolavoro della commedia all’italiana Il sorpasso.
Definito spesso come uno dei capostipite del road movie e della New Hollywood, un film che ha fatto epoca ma che ha soprattutto fatto la storia del cinema.