Venezia. L’americana Jane Hudson (Katherine Hepburn), donna ormai matura e profondamente sola, dopo un lungo viaggio giunge finalmente nella “Serenissima” dove ha deciso di trascorrere una vacanza.
L’amore per Venezia scatta come un colpo di fulmine al tal punto che Jane non vuole lasciarsi sfuggire nemmeno uno scorcio della città e non si reca in nessun luogo senza la sua piccola macchina da presa.
Durante il tragitto che la conduce alla “Pensione Fiorini” la donna incontra una coppia di anziani coniugi, i McLlhenny, anch’essi americani e che, ironia della sorte, alloggiano nella stessa pensione.
Ad accoglierla alla pensione Jane trova una cameriera canterina, instancabile e forte come un toro e una “padrona di casa” vedova di guerra (Isa Miranda) che la accoglie a braccia aperte. La signora Fiorini non tarda a fare gli onori di casa e a mostrare a Jane la vera essenza di Venezia, il suo splendore e i suoi colori..tanto da meritarsi un accorato “Grazie!”.
Finalmente la vacanza ha inizio. Jane inizia a vagare per le calli, per Piazza San Marco cercando di godere tutto della splendida città che la ospita. Ma è sola e questo la intristisce, la rende malinconica e la fa pensare. Durante una delle sue passeggiate, però, incontra un bambino, Mauro (Gaetano Autiero) che si guadagna da vivere vendendo cartoline, penne e chiamando le gondole per i turisti e tra i due nasce subito una tenera simpatia. Inoltre, un giorno seduta in un caffè, sola, si accorge che un uomo la guarda con insistenza mettendola persino un poco in imbarazzo. Qualche tempo dopo, però, si reca in un negozio di vetro di Murano ed antiquariato, per acquistare un coppa di vetro rossa, nel cuore della città e ritrova l’uomo incontrato nel caffè della piazza e ha un sussulto.
L’uomo si chiama Renato De Rossi (Rossano Brazzi), un veneziano e italiano doc, che le insegna a dover contrattare con i venditori per dar loro maggior gusto nel loro lavoro. L’uomo, inoltre, rimane piacevolmente colpito nel vedere la reazione della donna alla sua presenza e nel sapere che lei “senta” Venezia. In seguito si recherà di nuovo al negozio per vedere se Renato è lì.. fino a quando cade nel canale.
Venuto a sapere di quanto accaduto Renato si reca alla Pensione Fiorini per assicurarsi che Jane stia bene e per invitarla a trascorrere del tempo insieme. Jane è diffidente, una parte di sé vorrebbe seguire il cuore e, quindi, accettare le avances del bel veneziano ma dall’altra la testa non le permette di lasciarsi andare obbligandola a farla rimanere saldamente presente a se stessa. Lo stesso Renato si accorge della sua lotta interiore fin quando le dice che il suo sorriso è solo un’apparenza poiché dentro di sé sta piangendo. Jane si convince che Renato è una brava persona e decide di iniziare a frequentarlo. In quello stesso momento rincasano i coniugi americani che hanno acquistato numerose coppe di vetrro rosse..le stesse che Jane cercava e che aveva richiesto a Renato. Di nuovo scoppia la diffidenza fra i due.. ma tutto finisce in un lampo: Jane non ce la fa a nascondere il suo sentimento. E la loro storia ha inizio.
Jane si trasforma: acquista nuovi abiti, nuove scarpe, si fa bella… è innamorata.. ma di lì a poco scopre che Renato è sposato ma separato e nuovamente i sospetti la devastano. Decide, così, che è giunto il momento di far qualcosa. Capisce che questa storia non può andare avanti a lungo. Così, d’un tratto dice a Renato di voler ripartire per l’America. L’uomo non accetta questa sua decisione e fa di tutto per convincerla a non partire. Ma invano. Jane prende il primo treno e torna a casa portando con sé il bellissimo ricordo di un amore così appassionato che, di certo, la farà sentire meno sola.
Immagini del film
…Sul film…
Questo film di David Lean è tratto dalla commedia di A. Laurents “The time of the Cuckoo” (1952) e ci regala una magnifica cartolina di una Venezia targata “Anni Cinquanta” e una ottima interpretazione di Katherine Hepburn. Infatti, l’attrice per questo suo ruolo ottiene una nomination agli Oscar come Miglior Attrice protagonista..ma dovrà lasciare ad Anna Magnani per la sua Serafina ne “La Rosa Tatuata”.
Il film non ottiene un buon successo di critica ma il pubblico sembra apprezzarlo particolarmente sia per il set naturale offerto dalla città di Venezia sia per la storia di questa donna sola trattata con molta delicatezza sia, infine, per la bella presenza dell’italianissimo Rossano Brazzi.
Da sottolineare, anche se la si vede soltanto in pochissime scene, la partecipazione di Isa Miranda la quale assume anche le vesti di finanziatrice del film. A tal proposito si racconta che non corresse buon sangue tra l’attrice italiana e la Hepburn tanto che alcune scene della Miranda sono state eliminate e che da personaggio protagonista sia stata relegata a “sola” comprimaria per non dispiacere troppo alla grande star hollywoodiana.. e questo è un vero peccato. Pare ci siano state beghe legali, revisioni di contratti, penali.. e tutto ciò certamente ha penalizzato, almeno in parte, la struttura narrativa del film. Questo set avrebbe potuto rivelarsi un buon ring per due interpreti tanto brave ma profondamente diverse.. una vera occasione mancata per il Cinema!
Una buona commedia sentimentale
Tempo d’estate è una commedia sentimentale che non cade mai nel patetico, nel ridicolo, nella banalità, non pecca mai di essere eccessivamente smielato. Al contrario, è un film che ci fa vedere un ritratto spietato di una donna ormai matura, sola, senza troppi amici né con un uomo accanto che vaga per le calli come se andasse alla ricerca di quel qualcosa che le manca e che non lei stessa come e cosa fare per ottenerlo appoggiandosi, così, alla spensieratezza e alla furba innocenza di un bambino del luogo. Jane è una donna emancipata.. lavora, viaggia da sola, è apparentemente autonoma e convinta di bastare a se stessa.. pur sapendo nel suo intimo che la verità non è affatto questo. Ma è molto più dura, molto più crudele. L’incontro con Renato è una vera benedizione per lei. Grazie alla simpatia di quest’uomo Jane si lascia andare a qualche innocente e puerile frivolezza: il far tardi la sera, la vanità, l’acquisto di un fiore.. semplicemente se ne innamora. Ciò per lei è quasi sintomo di debolezza e lotta contro suo sentimento con durezza e spietatezza sino a quando non può far altro che cedere e vivere pienamente tutto quanto la vita le offre.
Ci sono alcune scene del film che sono davvero bellissime proprio per il modo e la delicatezza con cui descrivono la fragilità interiore e le paure di questa donna..una per tutte è la visita di Renato alla pensione quando parlando con Jane la svela a se stessa portandola alle lacrime amare..
Ottima è anche la sceneggiatura, di H. E. Bates e David Lean, proprio perché riesce a tracciare con elementi narrativi e visivi la difficile personalità di questa donna matura.
Tempo d’estate è un film che, seppur di oltre cinquant’anni fa, va assolutamente visto per tantissimi motivi: per la maestria registica di David Lean, per l’immagine di una Venezia d’altri tempi, per il cast strepitoso – anche se Rossano Brazzi accanto alla Hepburn rischia più volte di scomparire tanta è la personalità e la resa scenica dell’attrice seppur così minuta – , per il profumo della nostra Italia che traspare attraverso un lavoro americano, per la colonna sonora firmata da Alessandro Cicognini, per ascoltare alcune delle splendide voci dei più grandi doppiatori di un tempo (Lydia Simoneschi per Katherine Hepburn, Luigi Pavese per MacDonald Parke, Anna Miserocchi per Isa Miranda, Lola Braccini per Jane Rose), per la bellissima storia di una donna.. che può raccontare di tantissime altre donne. Di oggi e di ieri.