Quando è la musica a trasportarci “Across the Universe”

Dopo la presentazione di Mo’ Better Blues dello scorso mercoledì, scrivo questo nuovo post per consigliarvi un’altra bellissima immersione nella musica. Questa volta vi porto in un mondo onirico, psichedelico, vi farò girare in una caleidoscopica giostra di musica e colori. Vi porterò “Across the Universe“.

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Across the Universe” appartiene alla categoria dei film musicali, ma in questo caso non ci troviamo di fronte né ad una triste “operazione nostalgia”, né ad un noioso polpettone a base di note e avvizziti balletti. Possiamo dire che l’operazione di Julie Taymor (regista) si avvicina a quelle di un altro genio della macchina da presa, Buz Luhrmann, pur senza riuscire a raggiungere il suo livello.

Ma vediamo più da vicino questa pellicola, uscita nello scorso 2007. Già dal titolo si intuisce che siamo di fronte ad un omaggio ai Beatles; tutto il film è infatti costruito sui brani più famosi dei quattro di Liverpool (ben 33) e anche molti dialoghi vengono sostituiti dai testi delle canzoni.

Tante poi sono le citazioni, andando anche oltre la musica (vedi la locandina, ispirata a Strawberry Fields, oppure la scena del concerto sul tetto, a richiamare la famosa esibizione dei Fab Four); guardando il film si sogna, di fronte a scene costruite come veri e propri “quadri” musicali, e si canta sulle note di brani come Hey Jude, Lucy in the Sky with Diamonds, Let it be, Sexy Sadie e tanti tanti ancora.

Il trailer

La trama

La storia, ambientata negli anni ’60, è quella di Jude, un ragazzo di Liverpool (città scelta non a caso) che, per ritrovare suo padre, sceglie di andare in America.

Qui conoscerà Max, di cui diventerà grande amico, e sua sorella Lucy, di cui si innamorerà perdutamente e con la quale intraprenderà un nuovo percorso di vita.

Si trasferiranno a New York, dove verranno catapultati direttamente nella rivoluzione socio-culturale dell’epoca; conosceranno e faranno parte dei movimenti pacifisti e della controcultura; inneggeranno all’amore libero, alla pace e sogneranno assieme agli hippies e agli appartenenti al movimento flower-power.

Intanto Max verrà mandato in Vietnam; la vita scorre tra alti e bassi, tra incomprensioni e litigi, per un finale tutto da scoprire.

Le canzoni, riarrangiate per l’occasione dal compositore (autore di moltissime colonne sonore) Elliot Goldenthal, vengono cantate quasi tutte direttamente dagli interpreti del film; i due protagonisti (Evan Rachel Wood nei panni di Lucy e Jim Sturgess in quelli di Jude) sono davvero bravi nel rendere i moti interiori di chi si trova di fronte ad un vero e proprio sconvolgimento sociale.

Tante poi le partecipazioni di star della musica e del cinema,  tra le quali spicca quella di Bono degli U2 nei panni del “guru” Dr. Robert.

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“Across the Universe” ci fa attraversare un intero periodo, quello degli anni ’60, e lo fa in modo originale, utilizzando la musica come traghetto, non a caso quella dei Beatles, band simbolo di una rivoluzione socio-culturale.

La Taymor mescola sapientemente il sogno con la realtà, portando sullo schermo visioni, fatte di colori e suoni; seduti sulla poltrona del cinema viene solo voglia di lasciarsi andare e di tornare indietro nel tempo, facendo un vero e proprio viaggio mentale “attraverso l’universo”.

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