Dune – Parte due – La consacrazione di Denis Villenueve

Dune – Parte due è un film del 2024 diretto da uno dei migliori registi del cinema contemporaneo, Denis Villenueve con protagonisti Timothèe Chalamet e Zendaya. La pellicola uscirà solo in sala a partire dal 28 febbraio distribuito da Warner Bros.

Il film rappresenta il sequel diretto di Dune del 2021, ed è basato sulla seconda parte del primo romanzo scritto da Frank Herbert.

La pellicola gode di un cast vastissimo che annovera tra le sue fila i nomi più importanti del panorama contemporaneo, Austin Butler, Florence Pugh, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Stellan Skarsgsard, Javier Bardem, Dave Bautista, Christopher Walken e tanti altri.

Dune - Parte due

Dune – Parte due

Dopo la fuga di Paul Atraides (Timothèe Chalamet) e la conseguente riconquista degli Arkonnen di Dune, il giovane duca trama la sua vendetta nei confronti del malvagio barone Vladimir Harkonnen (Stellan Skargarsd).

Il trailer del film

Una pellicola di una potenza visiva straordinaria

Dopo il successo di pubblico e critica del primo capitolo di questa saga Denis Villenueve torna dietro la macchina da presa per dirigerne il sequel diretto, tentando di superare il primo e già molto riuscito lungometraggio.

In questo film tornano le tematiche del capitolo precedente, fanatismo religioso, politica, vendetta ed eredità di sangue. Elementi tanto cari a Frank Herbert nell’opera originale perfettamente trasposti da Denis Villenueve. Temi adatti al tono fantascientifico ma al contempo attuali e moderni.

A fare da sfondo agli intrighi politici e religiosi tanto semplici quanto scritti bene abbiamo un mondo costruito magistralmente. Scenografie che uniscono in modo impercettibile green screen e set reali, effetti visivi mozza fiato e costumi che rasentano la perfezione.

Il tutto viene esaltato da una regia di Villenueve da antologia, ogni inquadratura è memorabile e pregna di significato, uno spettacolo per gli occhi che riesce a parlare direttamente allo spettatore. La fotografia di Greig Fraser riesce a calibrare alla perfezione le poche scene fredde in bianco e nero al resto della pellicola permeata da toni caldi dati dai colori della sabbia, ma smorzati sempre dall’azzurro degli occhi dei fremen, risultando ottimale. La colonna sonora di Hans Zimmer è epica, sottolinea alla grande ogni straordinaria inquadratura di Villenueve. Uno dei film che ha il comparto tecnico migliore della storia del cinema, è quasi impossibile trovare un singolo errore. Un netto passo avanti rispetto al primo già incredibile.

Dune - Parte due

Il cast principale è valorizzato bene, la chimica tra Zendaya E Chalamet è spaventosa entrambi ci regalano una delle migliori performance attoriali delle loro carriere. I nuovi ingressi al contrario risultano un po’ marginali e mal utilizzati probabilmente inseriti qui in vista di un ruolo più centrale nel terzo capitolo, in particolare Florence Pugh. Tra le new entry quello che spicca di più è sicuramente Austin Butler interprete di un Feyd-Rautha Harkonnen sociopatico agli estremi che buca lo schermo e, per quanto cattivo abbastanza stereotipato, riesce ad approfondire l’estrema crudeltà della sua casa, il perfetto contro altare del Paul Atraides iniziale.

L’arco narrativo alla ricerca della costante accettazione del ruolo dell’eletto di Paul Atradeis è rappresentato ottimamente, si riesce a percepire durante tutta la durata il peso che porta fino ad arrivare al climax finale da brividi, tramite il quale diventa quasi un personaggio grigio.

Se fino ad adesso avevo descritto Dune parte due come un film privo di difetti mi tocca leggermente cambiare rotta. Si perché nel comparto narrativo abbiamo gli stessi difetti del capitolo precedente, in particolare nella prima parte di film in cui non succede pressoché nulla e la narrazione viene inutilmente allungata. Villenueve si crogiola nella sua perfezione estetica allungando tanto delle sequenze che necessitavano un minutaggio minore, ancor di più vedendo quanto il film corra nella seconda parte condensando troppi avvenimenti.

Oltre il ritmo, che rimane il neo più grande della pellicola, determinati personaggi andavano gestiti decisamente meglio. Per citarne uno il Gurney Halleck di Josh Brolin è completamente inutile e non gode neanche di particolari sbocchi per il futuro.

Nonostante i piccoli difetti citati siamo al 28 di febbraio (data di uscita italiana) ma possiamo affermare tranquillamente che abbiamo già il film dell’anno. Dune-Parte due è incredibile, paragonabile solamente a pellicole come Il Signore degli Anelli-Le Due Torri o Star Wars-L’Impero colpisce ancora. Un lungometraggio che necessità la visione nel cinema migliore possibile poiché probabilmente passeranno molti anni prima che si possa avere la fortuna di rivedere sul grande schermo una pellicola di questo calibro.

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