Con l’occasione del compimento dei 50 anni dalla sua uscita, oggi parliamo di Il buio oltre la siepe. Una grande storia nell’America del dopoguerra.
Trama
Atticus Finch è un avvocato a cui un giudice gli affida il caso di un ragazzo nero, accusato da un agricoltore ubriacone di aver violentato sua figlia. Atticus affronterà il caso e riuscirà a provare l’innocenza del giovane ragazzo nero, ma la giuria, influenzata da un pensiero razziale, lo dichiarerà colpevole. Il ragazzo, per non aspettare altri ricordi, decide di fuggire, ma verrà ucciso da un secondino.
Il contesto storico
Sulla linea del tempo, il film si trova sul punto del 1962. Il cinema americano sino ad ora aveva trattato temi come l’ideologia americana, la sua innocente ingenuità e la sua positività.
Nel 1963, il Presidente degli Stati Uniti d’America, J.F. Kennedy, venne assassinato e questo fatto influenzò molto la cinematografia. Si cominciò a parlare molto più frequentemente di omicidi, attentati e complotti. Articoli cinematografici che si sono ripresentati subito dopo quell’11 settembre 2001.
Il film, ambientato nel 1932, vive di quel periodo, della lotta per i diritti civili dei neri e per la conseguente integrazione nel paese. Motivo per cui il film si può definire una specie di linea di demarcazione nella cinematografia americana.
Punti di vista
Il film, interamente in bianco e nero, gode di una messa in scena della cittadina protagonista, molto significativa: essa si presenta stretta, cupa, mattoni e portici ovunque, quasi a segnare la futura estraneità per il personaggio scomodo, il nero.
La regia di Robert Mulligan si presenta molto particolare, infatti costruisce l’intera narrazione del film, basandosi sulle emozioni che la forte trama suggerisce.
Particolare, ma intenso, l’uso di una visione per la caratterizzazione dei personaggi, con un tocco infantile. I personaggi vengono visti dagli occhi degli stessi figli di Atticus, che etichettano le persone che buone, giuste, innocenti e cattive.
Una visione che suggerisce alle persone di mettersi sempre nei passi degli altri, per vedere meglio le cose.
Alla fine…
Il buio oltre la siepe, si presenta, a 50 anni di distanza, ancora un capolavoro del cinema, che una visione merita sempre, una volta nella vita e che fa pensare, specialmente per temi come il razzismo, l’integrazione razziale, e la continua diffidenza verso il diverso.