Continua il ciclo dedicato a Sordi…questa volta parliamo della prima apparizione di Nando Mericoni in “Un giorno in pretura”
‘Un giorno in pretura’, un film a episodi
Siamo nel 1953 e Steno, vero nome Stefano Vanzina , padre del futuro regista da cinepanettoni Carlo e del regista meno famigerato Enrico,confeziona una deliziosa commedia ad episodi che ruota intorno alla figura di un austero ed integerrimo pretore interpretato da Peppino De Filippo, il vero e assoluto protagonista della storia. Il regista segue la sua giornata e i casi che nel corso delle ore gli vengono sottoposti. La vicenda quindi ,segue la regola aristotelica delle tre unità di luogo, azione e durata. La trama è anche un’occasione per fare una costruttiva critica verso la giustizia di ogni colore e ogni tempo, spesso impietosa e inflessibile ,che tende ad accanirsi con i poveri cristi per poi essere più che indulgente con chi invece non lo meriterebbe, ma riesce però a gabbare e a venirne fuori grazie a una maggiore furbizia. Ci si sofferma anche sulla scarsa considerazione che veniva data ai dipendenti del ministero della Giustizia che ,pur dovendo giudicare assumendosi quindi forti responsabilità ,ricevevano stipendi al limite della sussistenza, era infatti impossibile per il pretore guidare una utilitaria, all’epoca costosissima.La sottile ironia che pervade il film si esprime anche nel nome proprio del pretore: Salomone, che richiama il figlio del re biblico Davide re d’Israele a sua volta, famoso per il suo senso di equità.
Arriva l’Americano
Tra i vari episodi, desta particolare interesse ed ilarità quello che vede come protagonista un poco più che trentenne Alberto Sordi nei panni di Nando Mericoni, giovanotto perdigiorno che viene sorpreso a fare il bagno nudo in una “marrana”, cioè un acquitrino fangoso nella zona periferica romana. Anche stavolta il personaggio interpretato dall’attore è un coacervo di tic e clichés ( in questo caso è il tipico ragazzo poco colto affascinato dal mito americano assorbito solo attraverso il cinema e quindi del tutto distorto e personalizzato alla bisogna), tuttavia Nando e le sue manie colpiscono l’immaginario collettivo ,che ne decreta il successo tanto da indurre Steno a realizzare l’anno successivo un film con Alberto Sordi protagonista e con Nando Mericoni personaggio a tutto tondo.
Curiosità sul film
In origine,narra la leggenda,Sordi e il suo episodio non dovevano comparire nella pellicola che doveva limitarsi agli altri episodi più agrodolci con una strizzata d’occhio al neorealismo imperante anche nella commedia , ma poi Steno, amico personale di Sordi, accortosi dell’eccessiva brevità del film che rischiava di non superare neanche i canonici sessanta minuti che classicamente definiscono la durata del lungometraggio , decise di proporre all’attore romano di intervenire e di partecipare così come attore e soggettista all’impresa.Fu così che Alberto ,ispirandosi all’abitudine dei giovani romani di bagnarsi nelle marrane ,”partorì” l’episodio che poi fu all’origine della sua nuova fortuna in qualità ,non solo di interprete, ma anche come autore di cinema.