Presentato ieri in anteprima nella cornice romana dell’Isola del Cinema, nella serata dedicata ai “Bizzarro Movie”, arriva il film omaggio di Riccardo Paoletti al cinema di serie z americano, l’horror/comedy Tafanos, stasera alle 21.00 su Sky Cinema Max.
Tafanos
Un gruppo di giovani raggiungono una casa in montagna in cui passare il weekend. Purtroppo quella sera dovranno barricarsi dentro per via di un’improvviso attacco di tafani giganti geneticamente modificati affamati di carne umana.
Trailer del film “Tafanos”:
https://www.youtube.com/watch?v=BPImRjlCnsw
Il gusto di un’idea
Specializzato nel cinema indie direzionati di solito direttamente al piccolo schermo o al mercato estero, Riccardo Paoletti aveva già dato prova con Neverlake (2013) del suo interessa per il genere horror e, forte di quella (mediocre) prova, torna qui al genere con l’ambizione di omaggiare il cinema slasher per (e con) teenagers inserendovi tutti i cliché e i topos tipici che da Venerdì 13, passando per La Casa di Sam Raimi ai film della Asylum hanno fatto storia e fanno parte ormai del gusto del cinema underground e a basso costo americano.
Il gruppo di protagonisti dunque rappresenta gli archetipici caratteri soliti far parte di questo genere di opere: tra loro il protagonista coraggioso (Alessio Lapice), la ragazza integra e fedele (Maria Chiara Giannetta), la bambolina dai facili costumi (Cristina Marino), il nerd (Filippo Tirabassi).
Operazione sicuramente ardua e coraggiosa, dal momento che la nostra cultura ha sempre tenuto a distanza questo tipo di cinema mirando sempre a opere tendenzialmente più conservatrici e solo in superficie politicamente scorrette o realmente spinte (tranne casi rari o riscoperti successivamente), Tafanos purtroppo non si distingue da nessun punto di vista: Paoletti, dalla sceneggiatura di Andrea Garello (Smetto Quando Voglio, Senza Nessuna Pietà), non ha il senso del ritmo, della tensione e dell’azione, che pur lo script sembrava indicare (salvo in un paio di sequenze): regia e sceneggiatura non sviluppano bene gli elementi che hanno facendo del cliché un punto forte di noia e lasciando le cose più interessanti solo ad alcuni personaggi di contorno che però, avendo poco spazio, aiutando relativamente l’andatura dell’opera. Impensabile poi l’evoluzione dei singoli personaggi. Nell’insieme, ciò che non si può perdonare al film, appunto, è il non essere riuscito ad azzardare col sesso, con la violenza, nei dialoghi così come i film che vorrebbe omaggiare e mantenendo sull’opera una patina (sia visiva che contenutistica che tematica) dove invece poteva facilmente osare e sfondare per portare a compimento un divertimento dentro una confezione che aveva promesso pulp e banalmente trash sin dal trailer.
Interessante invece alcuni omaggi che sono stati fatti sia in scrittura che nella messa in scena e nel profilmico e la scelta del cast giovane ben amalgamato. Malgrado questo, però, e pur consci della produzione super indie, non si può salvare un progetto che con più cura e maggior lavora su script e messa in scena poteva assicurarsi il cult. Siamo lontani anni luce dagli omaggi Grindhouse di Tarantino e Rodriguez, anche loro grandi amanti di tanto cinema di serie z che oggi più che mai, con serie come Sharknado, sembra non avere alcuna intenzione di morire.