Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana

Hanno realizzato un cortometraggio che grazie al passaparola in rete ha ottenuto in pochi giorni un successo inaspettato. I registi di oggi sono Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana, autori di Inception Made in Italy.

I registi e il loro cortometraggio

Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana sono due giovanissimi registi, di 24 e 25 anni, ma il loro primo cortometraggio insieme, Come ogni mattina, risale al 2006. Entrambi hanno all’attivo numerosi cortometraggi, vincitori di premi e menzioni speciali.

Il loro ultimo cortometraggio Inception Made in Italy, dal soggetto davvero originale, in pochissimi giorni dalla sua pubblicazione su youtube si è aggiudicato più di 500.000 visite, rimbalzando tra i blog e i social network e ricevendo persino segnalazioni sui siti di alcune importanti testate nazionali (Sky tg24, Il Fatto Quotidiano, L’Unità, L’Espresso, La Repubblica, ecc.).

Della durata di poco più di due minuti è davvero ben realizzato. Prendendo in prestito le parole di un amico regista con cui ho parlato del corto: è arguto, intelligente e politicamente scorretto, hanno avuto il coraggio di osare divertendo.

E queste sono le risposte che Giuseppe e Giancarlo, spiritosamente, mi hanno dato.

Giuseppe, Giancarlo, Com’è nata l’idea del corto?

Giuseppe: – La maggior parte delle idee nascono durante delle normalissime, e spesso frivole, conversazioni tra amici. All’uscita del film di Christopher Nolan, durante un pranzo, Giancarlo ebbe l’idea di parodiare Inception. Continuando a parlarne sempre marginalmente, la sera con gli amici, durante le feste, abbiamo sviluppato un canovaccio speculare nella struttura al trailer del film e adattato all’attualità italiana.

Foto di scena

Foto di scena

Consci della portata culturale – ancor più che politica – del Berlusconismo, con il suo culto della persona, e l’incorreggibile captatio benevolentiae perpetrata attraverso i media e la pubblicità, abbiamo immaginato la vicenda di un gruppo di innestatori, che, saturati da un’infinita crisi di governo, che sembra non sfociare mai nello scioglimento anticipato delle Camere, decidono di intrufolarsi nei sogni del Cavaliere e di innestare nei gangli del suo subconscio l’idea delle dimissioni.

Giancarlo: – Ovviamente, come abbiamo in più di un’occasione ribadito, il tono dell’opera è satirico e parodistico. Non era nostra intenzione esprimere un giudizio politico, né tantomeno denigrare Berlusconi e il suo operato (per quello bastano i fatti!).

Una foto sul set

Una foto sul set

Quali sono state le difficoltà che avete avuto durante la lavorazione?

Giancarlo: – Tante. Troppe! Il clima innanzitutto! Una pioggia incessante ha battuto Roma per l’intera settimana delle riprese e ha reso difficoltosi gli spostamenti (nonostante fossimo una troupe modestissima). E poi il casting… spesso improvvisato all’ultimo minuto (a causa di defezioni improvvise degli attori designati), e attuato attraverso il coinvolgimento di malcapitati presenti. Lo stesso attore protagonista è un malcapitato! Scherzi a parte, siamo riusciti a sfruttare le difficoltà a nostro favore, a farcele amiche!

Una scena del corto

Una scena del corto

Giuseppe: – Durante il montaggio, la difficoltà più grande (e senza dubbio più paradossale!) è stata quella di scartare i pezzi di repertorio riguardanti Berlusconi. L’esubero del materiale aveva cancellato la difficoltà della ricerca, incrementando però quella della scelta!

Quali sono i riconoscimenti che avete avuto?

Giuseppe: – Beh, il responso della rete è sufficientemente gratificante, mi pare! L’intervista a L’Espresso, o l’essere rimasti per due giorni sulla home page di repubblica.it, primi tra i video più cliccati, è stato forse il premio più bello che potessero conferirci.

Il regista Giuseppe G. Stasi

Il regista Giuseppe G. Stasi

Giancarlo: – Ovviamente il successo cavalca comodamente i tempi: la crisi, gli immutati costumi sociali, lo stallo politico… Non sappiamo ancora se continuare su questa scia (quella della satira politica e sociale). Abbiamo all’attivo una discreta quantità di film cortometraggi meno ideologicamente impegnati, che a modo loro sono riusciti a conquistarsi uno spazio nelle vetrine di prestigiosi festival nazionali, e ora vorremmo sfruttare il successo per imporci come tecnici del settore, collaborando a importanti produzioni.

Sperare di diventare di punto in bianco degli autori senza sudare lungo lo scalone della famigerata gavetta sarebbe presuntuoso da parte nostra! Certo, se ci chiamasse Nolan…

Giuseppe : – … sì, per farci causa!

Il regista Giancarlo Fontana

Il regista Giancarlo Fontana

Ringrazio Giuseppe e Giancarlo per la loro disponibilità e auguro loro, come tutti i registi emergenti amici di cinemio, un futuro di successi.

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