Oggi vi presento due fratelli, Marco e Riccardo di Gerlando, appena trentenni ma con all’attivo ben 10 corti e la fondazione di un’associazione culturale finalizzata alla diffusione dei mestieri del cinema tra i giovani. Vuoi saperne di più? Continua a leggere il mio articolo.
Due fratelli registi
Marco e Riccardo, classe 1980, si sono diplomati in regia filmica presso la scuola d’arte cinematografica SDAC di Genova e laureati in scienze dello spettacolo presso il Dams di Imperia. Nel 2003 fondano l‘Associazione Culturale Sanremo Cinema con la quale si dedicano alla produzione di film, videoclip,documentari e a laboratori intensivi e workshop per i giovani. Dal 2002 hanno prodotto ben 10 corti e collezionato ad oggi una quarantina di premi nazionali ed internazionali.
C’era una volta il cinema
Questo il titolo dell’ultimo cortometraggio, che è possibile vedere sulla pagina video di Virgilio: un famoso regista viene contattato da quello che era stato il suo primo attore 30 anni prima in un piccolo cortometraggio amatoriale. Il film era rimasto incompiuto a causa dell’incapacità dell’allora giovane attore di portare in scena le emozioni richieste dal regista. Solo dopo molti anni l’attore anziano trova le emozioni giuste e ricontatta il regista, oggi famosissimo ma in crisi artistica, al quale chiede una nuova possibilità…
C’era una volta il cinema è davvero un cortometraggio ben fatto che riesce a comunicare emozioni intense grazie anche alla profondità che i protagonisti hanno dato ai loro personaggi, in particolar modo Massimo Botti, l’attore anziano. Bellissima la fotografia, quasi tutta in esterno, e le inquadrature, nonchè l’accompagnamento musicale di Matteo Tacchi.
E ora alcune domande ai registi:
Come nascono le idee dei vostri film?
In realtà non hanno una nascita precisa: sono frutto di ispirazioni, esperienze vissute e riflessioni sul mondo che ci circonda, crediamo nascano dalla necessità di voler raccontare delle storie. Essendo poi in due, riusciamo a confrontarci e accordarci sullo sviluppo delle nostre idee.
Nelle storie cerchiamo sempre di dare all’emozione la parte più importante del racconto. I nostri protagonisti, nei quali ci rispecchiamo molto, sono spesso sognatori, persone che inseguono un sogno o un traguardo nel corso della loro vita perchè crediamo che sia ciò che tiene vivo l’uomo. Anche in C’era una volta il cinema l’elemento del sogno è il filo conduttore di tutta la vicenda narrata.
Quali sono state le difficoltà che avete avuto durante la lavorazione?
Le difficoltà sono state molte, a partire dal bassissimo budget di produzione. La troupe era composta da una decina di persone e i tempi sono stati serratissimi. Abbiamo girato molte scene in esterni, le più problematiche per i continui cambi di luce, che abbiamo maggiormente curato sia in fase di ripresa che in post-produzione.
Comunque lavorando come una vera squadra le difficoltà venivano presto superate. Credo che la buona riuscita sia dovuta anche al rapporto che abbiamo avuto con i nostri collaboratori ed attori: il set è sempre stato tranquillo ed armonioso.
Quali sono stati i maggiori riconoscimenti dei vostri corti?
Specialmente il penultimo corto, Taxi, ha ottenuto numerosissimi premi.
Ricordiamo l’emozione di ricevere il primo premio al Piglio Independent Film Festival dal grande regista Enzo G. Castellari. E poi il primo premio internazionale al Reelshow International di Londra riservato a tutti gli studenti di cinema del mondo. Con C’era una volta il cinema abbiamo da poco ottenuto la prestigiosa fibula d’argento al XII Festival del Cinema Europeo di Campiglia, il cui presidente di giuria era lo sceneggiatore Francesco Bruni, ed è finalista in molti concorsi.
Noi di cinemio non possiamo che augurare un forte in bocca al lupo a queste giovani promesse del cinema italiano di cui vi invitiamo a leggere tutte le interviste.