Dal 13 novembre arriva su Netflix La vita davanti a sé, di Edoardo Ponti, figlio di Sophia Loren protagonista indiscussa della pellicola che sarebbe dovuta uscire in questi giorni nelle sale ma purtroppo l’emergenza Covid l’ha impedito.
La vita davanti a sé
Madame Rosà (Sophia Loren) è un’anziana ex prostituta ebrea che si guadagna da vivere tenendo i figli delle altre prostitute. Un giorno arriva da lei il Dottor Cohen (Renato Carpentieri) che le chiede di tenere con sé Momò, dodicenne immigrato senegalese che ha perso la mamma. Dopo un primo periodo conflittuale tra i due nascerà un rapporto speciale.
Sophia Loren si era allontanata dal grande schermo da più di 10 anni. E’ infatti del 2009 la sua ultima interpretazione in Nine di Rob Marshall. Per il suo rientro in grande stile ha scelto di essere diretta ancora una volta (dopo Cuori Estranei del 2002) dal figlio Edoardo Ponti.
Nel film la Loren è Madame Rosà, donna anziana dal carattere forte e indipendente ma con un passato doloroso, è una sopravvissuta all’olocausto che ha tenuto i suoi segreti nascosti in un luogo sicuro ma sul cui viso ogni riga ne esprime un orrore.
Il trailer del film
Il ritorno di Sophia
Sophia non si vergogna a mostrarsi vecchia e trasandata, ha sempre apprezzato i ruoli intensi e questo ricorda molto il personaggio di Antonietta, la protagonista di Una giornata particolare di Ettore Scola, film che Ponti ha voluto omaggiare con una scena ambientata su un terrazzo molto simile a quello del film di Scola.
Di questa scena c’è un dietro le quinte che Sophia e Ponti hanno voluto raccontare in conferenza stampa: lei è stata felicemente sorpresa dell’omaggio e ha sottolineato che farsi dirigere da suo figlio è stato molto bello. In La vita davanti a sé si è affidata totalmente alla direzione di Marco Ponti ma per il personaggio si è molto ispirata a sua madre, una donna forte che si è ingegnata per far crescere, sola, le due figlie.
Fulcro del film è lo sviluppo del rapporto tra Momò e Rosà, due caratteri forti: il processo si rivela lentamente donando intensità e calore al film. Dopo lo scontro iniziale l’uno permette all’altro di entrare: generazioni, dolori e ricordi differenti che si scoprono simili.
Da barese doc ho molto apprezzato le ambientazioni in una Bari inedita, quella del mercato del pesce e dei quartieri più vecchi e poveri. Nella conferenza stampa del film la Loren ha affermato di aver apprezzato molto le riprese a Bari: tutto, dall’aria ai colori le ricordavano la sua Napoli.
La vita davanti a sé: Oscar in arrivo?
All’estero si parla già di Oscar per Sophia Loren, non so se si arriverà a tanto ma sicuramente ha tutte le carte in regola per provarci: la sua interpretazione, soprattutto quando perde la corazza che si è costruita mostrando una vulnerabilità emotiva, è sommessa ma potente.
Il piccolo Gueye è assolutamente eccezionale nel suo primo ruolo in un lungometraggio ma degna di nota è anche l’interpretazione dell’attrice trans Abril Zamora che interpreta Lola, una prostituta del cui figlio si prende cura Rosa mentre è al lavoro. In un periodo delicato in cui le comunità LGBT stanno ottenendo sempre più diritti è comunque coraggiosa la scelta di Carlo Ponti di prendere un’attrice trans per interpretarne il ruolo, delicato e senza eccessi.
La vita davanti a sé catturerà sicuramente l’attenzione e il cuore di molti: è un film sincero e pieno di speranza che esplora come un dolore che due persone portano nel loro cuore possa manifestarsi e portare ad un legame intenso e carico di significato.