La prima pietra è il terza commedia del regista romano Rolando Ravello, tratto dall’omonimo spettacolo di Stefano Massini (alias Olivier Lepage), vincitore di numerosi Premi Ubu, il riconoscimento più prestigioso per la scrittura teatrale.
La prima pietra – L’idea del film
L’idea del film è nata dal produttore della Fandango, Domenico Procacci, che decide di portare sullo schermo uno dei testi teatrali più interessanti, poiché parla della natura umana e di come da un piccolo gesto, come una pietra tirata da un bambino, si possa arrivare ad ingigantire tutta la situazione, fino a scaturire in una guerra di religioni. Perché il il ragazzino si chiama Samir (Lorenzo Ciamei), che appartiene ad una famiglia di mussulmani, e le persone che vengono colpite dalla pietra, interpretate da Valerio Aprea e Iaia Forte, sono di origine ebrea.
Ma l’ossimoro di questa follia alla fine si rileva anche in una lotta di classe tra poveri e ricchi. La signora Hatab (Kasia Smutniak), madre del bambino, e la nonna Fatima (Serra Yilmaz) sono due donne di origine turca e sono due imprenditrici.
Il preside, interpretato da uno straordinario Corrado Guzzanti, non riesce alla fine a trovare una conciliazione tra le parti, facendosi sfuggire di mano tutta la situazione. La finestra della scuola, che cade in frantumi, diventa un simbolo di tutto. Chi sarà in grado di rimettere insieme tutti questi vetri rotti?
La prima pietra
La riflessione del regista è che attualmente la nostra società si sta muovendo su un piano di paura, ma questo atteggiamento psicologico appartiene solo a noi adulti. In realtà, quando si è piccoli, non sai riconoscere il bene dal male, di conseguenza loro non hanno pregiudizi nei confronti di coetanei che sono di altre razze o religioni. Purtroppo sono i retaggi familiari a fare la differenza.
La prima pietra scagliata da Samir è un po come quella del lancio del monolite da parte di una scimmia, nell’introduzione di 2001 odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick. In realtà ci si chiede chi l’abbia lanciata veramente, perché all’inizio lo vediamo di spalle.
Sta di fatto che sicuramente non è una commedia buonista e che non vuole suggerire soluzioni, perché non ne sarebbe all’altezza. Ma Ravello spera che qualcosa rimanga allo spettatore, che ci sia una partecipazione attiva.
Serra Yilmaz fa una considerazione importante sull’uso delle parole. Già utilizzare il termine “NOI” come accezione ad un appartenenza di razza è discriminatorio. Come se Fatima appartenesse ad una razza superiore.
L’unica figura che sembra potersi salvare è la maestra Roversi (Lucia Mascino), una donna alla ricerca di un armonia interiore, ma che si farà trascinare anche lei dai fatti, arrivando ad un esplosione, sintomo di una fragilità emotiva.
La prima pietra uscirà nelle sale giovedì 6 dicembre 2018 con distribuzione Warner Bros Italia.