…Amore, passione e morte questi gli ingredienti de L’esigenza di unirmi ogni volta con te, l’ultimo film di Tonino Zangardi.
L’esigenza di unirmi ogni volta con te
Giuliana (Claudia Gerini) è cassiera nel supermercato di Tricase, paese in provincia di Lecce dove vive con Martino (Marc Duret, attore tanto amato dall’attore e regista Luc Besson), il “mago” dei fotovoltaico, con cui è sposata da dieci anni. Tra marito e moglie la vita scorre tranquilla. Anche troppo per Giuliana che non riceve più attenzioni da Martino troppo impegnato con il lavoro. Questo fa sì che la donna si senta attratta da un insolito cliente del supermercato: un giovane bello e tenebroso che acquista sempre la stessa cosa, ovvero un panino con la mortadella. Gli incontri tra i due, (apparentemente) casuali si ripetono anche al di fuori del posto di lavoro di Giuliana per poi scoprire che Leonardo (Marco Bocci) altri non è un poliziotto che sventa una rapina nel supermercato dove lavora la donna, salvandole la vita.
Da questo momento tra i due nasce una passione che, seppur inizialmente contrastata, non riescono a contenere e divengono amanti. Leonardo e Giuliana, così, approfittano dei numerosi viaggi di lavoro di Martino per incontrarsi indisturbati e vivere pienamente il loro amore. Giuliana, però, sente di non poter più mentire al marito e decide di confessargli il tradimento. La reazione è pessima: Martino accecato dalla rabbia picchia la moglie e tenta di strangolarla. Giuliana per legittima difesa afferra un coltello, lo colpisce e lo uccide. Spaventata e traumatizzata chiama in suo soccorso Leonardo e i due iniziano una fuga d’amore nella speranza li porti verso il loro futuro tutto da costruire. Ma non tutto va come previsto…
Il trailer
..Una strada contorta del film
L’esigenza di unirmi ogni volta con te, nelle sale italiane dal prossimo 24 settembre, è ispirato all’omonimo romanzo scritto dallo stesso regista Tonino Zangardi (regista di Prendimi e portami via, del 2003, con Valeria Golino e Sandrine nella pioggia, del 2008, con Sara Forestier.
Ma di questo film, purtroppo, uscendo dalla sala ben poco rimane. La trama è inconsistente nonostante, questo va detto, non ci si aspetti quel finale e ci si chiede dall’inizio: invece di organizzare tutta questa fuga, i due non avrebbero potuto vivere tranquillamente il loro amore, la loro passione denunciando l’accaduto, facendo fare dei controlli alle ferite di Giuliana che l’avrebbero quasi certamente sollevata da ogni responsabilità? Perché scegliere una via d’uscita così contorta e così inutilmente pericolosa per i due? Così, l’una rischia sicura la prigione, l’altro la sospensione come poliziotto e l’accusa di favoreggiamento. Perché? Probabilmente per stupire, per rompere gli schemi tradizionali di un racconto già visto, per renderlo più alternativo, addirittura più romantico.. Certo, ma quanto più funzionale al racconto che rende a tratti, se non surreale, irreale e grottesco.
..La passione è il motore della narrazione
A muovere i protagonisti è certamente la passione e i suoi più profondi segreti. Leonardo è stato tradito dalla moglie con suo fratello e questo ha fatto sì che il bel poliziotto sia caduto in depressione e continui ad assumere regolarmente dei farmaci; Giuliana è una donna passionale, insoddisfatta che in Leonardo trova il suo riscatto e un nuovo modo di vivere; Martino uomo tranquillo e pacifico picchi la moglie e tenta di ucciderla proprio per il tradimento subito e, nonostante questo, continua a dirle di amarla. Tutto questo è un ottimo motivo per una storia. Si sa che sia l’amore a muovere il mondo. Ma in questo caso.. in quale direzione lo muove? I tre personaggi arrivano pian piano tutti all’ (auto)distruzione senza, poi, aver ottenuto nulla poiché tutto, anche a causa delle scelte intraprese senza troppo pensare, va perso. E ne è valsa la pena? Seguire le passioni, gli istinti fa parte della natura dell’uomo ma anche le passioni più insensate cercano una via d’uscita mentre qui ci si infila in un buio vicolo cieco quasi del tutto coscientemente. E ci si chiede un sonoro “Perchè?”
Una coppia che non convince
A rendere L’esigenza di unirmi ogni volta con te non troppo convincente, oltre a una sceneggiatura spesso debole, non d’impatto e non originale, è la coppia dei protagonisti formata da Claudia Gerini e Marco Bocci. Entrambi, infatti, sembrano non riuscire a discostarsi dai personaggi che li hanno resi celebri al grande pubblico. Per ciò che riguarda la Gerini spesso sembra essere l’eco della Jessica di verdoniana memoria solo più grande, più matura, ormai quarantenne e sposa (in)fedele. Marco Bocci, invece, ancora una volta si ritrova ad essere un poliziotto (come già in Squadra antimafia, e nella serie tv Romanzo criminale) e questo, forse, non lo aiuta troppo.
Certo è che di poliziotto qui ha ben poco se non fosse per una scena in commissariato e la polizia di ordinanza che ha con sé: rude ma dall’animo ferito, che piange, assume psicofarmaci e pensa anche al suicidio. Ma neppure l’aspetto tenebroso, misterioso, cupo lo aiutano e lo salvano da una recitazione innaturale tutta puntata alla macchina da presa e alla memoria.. per nulla mirata allo spettatore. E questo, forse, vale anche per la Gerini che, seppur abbia dato altre prove di attrice brillante e di spicco, qui non è riuscita a lasciare un segno. I due non sembrano essere insieme nemmeno nelle loro scene più appassionate di cui L’esigenza di unirmi ogni volta con te si arricchisce e che sono il punto cardine della narrazione dove passione pare essere sinonimo di carnalità.