Ritorniamo a parlare del festival Cinethica – energia diversamente rinnovabile con l’intervista al regista Vincenzo Ardito, vincitore con il suo corto I Superabili della menzione speciale al festival.
Vincenzo Ardito, classe 1986, si diploma presso l’Accademia del Cinema di Enziteto nel 2010. Ha girato diversi cortometraggi, spot e videoclip. Oggi è impegnato a diffondere il cinema sociale e in questo ambito si delinea il lavoro di ideazione e produzione di Quello che conta, primo film partecipato del suo genere nato in Italia grazie all’associazione da lui presieduta, Sinapsi Produzioni Partecipate. I Superabili è il suo ultimo cortometraggio.
I Superabili
I Fratelli Tentacolo hanno infettato con un virus tutti i computer della città di Bari. Il Dottor Giusto per sconfiggerli ha assoldato I Superabili, quattro supereroi molto speciali…
Partendo da un progetto con ragazzi Autistici, con sindrome di Asperger e con un lieve ritardo cognitivo, Vincenzo Ardito confeziona un cortometraggio davvero originale che grazie anche all’aiuto di immagini animate colpisce e fa quasi dimenticare che siamo di fronte ad attori non professionisti ma con un entusiasmo coinvolgente, come dice anche la motivazione della menzione speciale del Festival.
Le domande al regista
I Superabili è il lavoro conclusivo di un progetto portato a termine con ragazzi autistici, con sindrome di Asperger e con un lieve ritardo cognitivo. Ci racconti nei dettagli il progetto?
I Superabili è il prodotto finale del laboratorio audiovisivo CIAK SI GIRA, promosso dalla cooperativa sociale Per.L.A., impegnata da anni in percorsi educativi destinati alle persone autistiche. L’obiettivo finale, pienamente raggiunto, era di incrementare il numero e la qualità di esperienze di quindici ragazzi con diversi gradi di disabilità, coinvolgerli nella realizzazione di un prodotto cinematografico e migliorare quindi le loro capacità di relazione e di integrazione.
Passiamo al soggetto del corto, anche questo nato da te e dai ragazzi. Ce ne racconti la genesi?
L’idea era di raccontare la disabilità fuori dagli stereotipi e dai pietismi: siamo partiti dalla realtà e poi abbiamo viaggiato con la fantasia. Nel corto troviamo dei computer infestati da invisibili hacker e a metterli a posto arrivano loro, i Super-Abili.
Com’è stata quest’esperienza? Come hai impostato il lavoro con i ragazzi protagonisti del corto?
Grazie alla mediazione degli educatori della cooperativa le difficoltà di comunicazione con i ragazzi sono state superate: è oggettivamente un’esperienza che mi ha arricchito sul piano professionale e umano. Le mie non sono parole di circostanza, sono assolutamente rispondenti alla realtà: è stato bello poi attivare la rete delle collaborazioni. Durante il laboratorio ci siamo accorti che non era possibile coprire tutti i ruoli e sono arrivati i ragazzi della Lega del Filo d’Oro e degli Angeli della Vita a darci una mano.
Particolarità del corto è anche l’uso congiunto di scene reali ed animate. Come mai questa scelta? E come hai lavorato con Gianfranco Bonadies autore delle illustrazioni?
Con questa sovrapposizione stilistica abbiamo potuto dare vita ai super poteri dei nostri Super-Abili: il supporto di Gianfranco Bonadies è stato fondamentale, la sua matita è veramente magica.
I superabili ha vinto la menzione speciale del festival Cinethic. Ci racconti l’esperienza del festival? Ci sono stati dei complimenti o dei momenti che ti sono rimasti più nel cuore?
Si vincere la menzione speciale con I Superabili è stata davvero una bella soddisfazione e condividerla durante la premiazione con i ragazzi della cooperativa è stato davvero speciale. Il complimento che mi è rimasto nel cuore è stato quello dell’attore Francesco Pannofino che è venuto a complimentarsi personalmente con me.
Ed ora uno sguardo al futuro. So che stai già lavorando ad un nuovo progetto. Vuoi parlarcene?
Si il progetto a cui ho lavorato negli ultimi anni e che ora sta vivendo la sua fase finale è il progetto Sinapsi Film, progetto vincitore del programma Principi attivi della Regione Puglia ha avuto come obiettivo quello di realizzare un film partecipato realizzato da sessanta cittadini baresi non professionisti impiegati nella realizzazione del processo creativo di un film dall’idea alla prima in sala.
L’obiettivo si è concretizzato nella realizzazione del film Quello che conta, un lungometraggio di 75 minuti che racconta la città di Bari attraverso le storie di sette personaggi legati da un unico filo conduttore: il sogno. Un’esperienza unica nel suo genere, che ha ho avuto l’intuizione di ideare e di portare avanti assieme a Ilaria Schino e Andrea Sgobba, soci di Sinapsi Produzioni Partecipate.
In questo progetto abbiamo sperimentato una nuova idea di cinema, un modello di tipo orizzontale nel quale tutti possono creare e suggerire elementi chiave per il film. Dal punto sociale l’esperimento è perfettamente riuscito.
La prima al multicinema galleria di Bari è andata benissimo, 900 persone in una serata hanno visto il film, ora stiamo organizzando un tour regionale e in futuro si spera uno nazionale per portare in giro il film e l’esperienza, il 6 Marzo replichiamo al Multicinema Galleria.
Ringrazio Vincenzo Ardito per la disponibilità e gli faccio un grande in bocca al lupo per questo nuovo interessante progetto.