Speciale BIF&ST: ‘Dreaming Apecar’ di Dario Leone – seconda parte

Eccoci giunti alla seconda parte dell’intervista a Dario Leone, in concorso al BIF&ST 2013 nella sezione cortometraggi con Dreaming Apecar che vede come protagonista l’attrice Lorenza Indovina.

L’intervista al regista

La maggior parte del cast è rumeno e so che la comunità rumena a Torino è molto numerosa ed integrata. Com’è stato lavorare con loro? C’è qualche aneddoto che vuoi raccontarci?

Lavorare con professionisti o collaboratori rumeni è stato interessante e bello, si sentiva il loro orgoglio di venir rappresentati al meglio, e il loro voler mostrare come soprattutto la solidarietà sia una caratteristica che sentono tra i loro valori importanti. C’è chi ci ha aiutato offrendoci la casa come location, chi nei casting per le comparse, chi come Stelian, l’attore che interpreta Ionel, per interpretare il suo personaggio ha accettato di tagliarsi completamente i baffi dopo 16 anni che erano con lui. Stelian non è un attore di professione e nelle ore fuori dal set lavorava e praticamente non dormiva mai, ci ha messo tutto quello che aveva per aiutarmi, ora il lavoro lo ha perso ed è stato costretto a tornare in Romania, quando mi capita di rivedere Dreaming Apecar cerco sempre di sorridere sperando che il futuro ora sia più felice per lui.

L'attrice Lorenza Indovina

Il corto vede come protagonista la bravissima attrice Lorenza Indovina. Come sei arrivata a lei? E come avete collaborato per la costruzione del personaggio?

Lorenza la amo professionalmente parlando da quando l’ho vista tantissimi anni fa in Un amore di Tavarelli, un film molto bello dove lei mostrava di essere di un’altra categoria. Anni dopo l’ho conosciuta ed è stata la conferma che è una persona bella, che ti emoziona in qualche modo sempre. Poi grazie a Gioia Levi, un’altra persona di cui ammiro il gusto e la forza, e ai due determinati produttori di questo corto sono riuscito a proporle il ruolo da protagonista che lei ha accettato con generosità. Volevo lei e lei è davvero un’attrice con le lettere maiuscole, sul set mi ha protetto e consigliato e il personaggio di Caterina è uscito come l’avevo immaginato, con un’evoluzione seppur costretta dai limiti temporali di un corto, leggera e, come volevo io, delicata.

L'attrice Lorenza Indovina

Mi sembra di capire che questo è il tuo primo cortometraggio. Come l’hai vissuto? C’è qualcosa in particolare che ti è rimasto più nel cuore?

Non è il mio primo cortometraggio, avevo realizzato altre cose prima, documentari, backstage e un cortometraggio dal titolo Adina e Dumitra con la cui sceneggiatura io e Chiara Nicola abbiamo vinto il Premio Solinas – Talenti in Corto nel 2010, ma è senz’altro questo il corto che mi ha insegnato di più. Quello che ho imparato è un bagaglio di esperienza che, tra errori e soluzioni cercate e trovate, mi ha insegnato tantissimo. Certo i frutti di questo lavoro non si possono vedere già in questo film ma so che mi serviranno per i lavori futuri; prima di Dreming Apecar, per esempio, sapevo in linea teorica quali cose volevo e quali no, adesso è come se sapessi come realizzarle compiutamente.

Nel cuore mi sono rimaste senz’altro le sere e le mattine passate a lavorare con la sceneggiatrice, che considero in assoluto, per sensibilità, senso narrativo e capacità di interpretare la realtà, la migliore sceneggiatrice e di certo sono orgoglioso di poter lavorare con lei. C’è spazio anche per tutte le vittorie che ho ottenuto con i due produttori, insieme siamo stati come i 4 moschettieri e un corto che sembrava difficile da realizzare per questioni di budget oggi può essere visto da tutti.

Sul set del corto

Il corto ha partecipato a vari festival, tra i quali il BIF&ST, e ha vinto il Premio “Arte e Arti” al Valsusa Filmfest e la menzione speciale al Festival del cinema di Legnano: come sono state queste esperienze? Qual’è stato il riscontro di pubblico che hai ottenuto? E il complimento più bello?

Il complimento più bello me lo ha fatto Magdalena, una responsabile degli Sponsor, di cui si dovrebbe sempre parlare perché se non ci fossero loro il numero di corti realizzati scenderebbe drasticamente, quindi io non mi stanco mai di ringraziare l’associazione imprenditori edili rumeni in piemonte e la Cooperative Assiste per i loro finanziamenti. Magdalena dopo aver visto il corto mi ha solo detto: quando avevo letto la sceneggiatura avevo sorriso e adesso che ho visto il corto ho sorriso di nuovo, non sono pentita. Ma sono tanti i commenti positivi che abbiamo ricevuto e che mi hanno fatto riflettere con soddisfazione guardando al futuro.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Pronto per un nuovo cortometraggio?

Al momento è pronto un soggetto per un lungo e stiamo lavorando per trasformarlo in progetto, ma quanto è bello questo soggetto, non posso pensare ad altro se penso al futuro.

Il regista Dario Leone

Prima di concludere ringrazio e saluto il regista Dario Leone facendogli un grande in bocca al lupo per i suoi progetti futuri.

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