‘Assolti e rimborsati’: l’intervista ai registi della nuova web serie

Sarà online e visibile gratuitamente su Own air a partire da oggi, Assolti e rimborsati una miniserie comedy che tratta in modo lieve ma sagace un argomento poco trattato al cinema ed in tv: la religiosità disinformata così diffusa in Italia. Noi l’abbiamo vista in anteprima e ve ne parliamo insieme ad i registi che abbiamo intervistato per l’occasione.

Assolti e rimborsati

di Francesca Barile

Divertente sit-com realizzata con mezzi alquanto esigui, privilegiando i primi piani e le scene a camera fissa, che parla con elegante ironia di certe frange di cattolici praticanti e della relazione clero-laici. La storia si concentra su una famiglia ideale, i Tanzi, gestori di un bed and breakfast e con due figli più che adolescenti: la figlia dal classico look retrò di brava ragazza, canta nel coro della chiesa ed è piuttosto taciturna, il figlio occhialuto e nerd ha idee decisamente retrograde (almeno in apparenza).

C’è poi il rockettaro ospite della pensione di famiglia che è l’antitesi delle idee dei Tanzi: volgare e estroverso  è accettato solo perché porta grana e ha sostituito un giovane seminarista il quale, prima di andar via, non ha mancato di estorcere denaro alla famigliola con le richieste per  varie offerte.

Il colpo di scena avviene alla fine dell’episodio con l’annuncio shock da parte della figliola, che dovrebbe cambiare la vita della ragazza in maniera totale. Rimaniamo ora in attesa delle altre puntate che se girate e recitate con altrettanto garbo sono sicuramente destinate ad avere un buon riscontro. Interessante la tematica trattata, quella del rapporto ipocrita che gli italiani hanno con la fede che il regista affronta con aplomb e ironia quasi britannica.

Un'immagine del film

Le domande ai registi

di Antonella Molinaro

In occasione della messa in onda della serie abbiamo contattato Federico Greco, supervisore, cosceneggiatore, coregista e direttore della fotografia (nonchè docente del CineTeatro di Roma) che, insieme agli altri registi ha risposto alle nostre domande.

La serie è frutto del lavoro di fine corso degli allievi del CineTeatro di Roma. Innanzitutto volete  parlarci un pò di questa scuola?

Federico Greco:

Il CineTeatro di Roma è stato fondato circa sette anni fa da Antonio Bilo Canella, un attore e regista teatrale con alle spalle una complessa, affascinante e non comune esperienza di ricerca internazionale. Da qualche anno abbiamo insieme organizzato la Filmmakerschool, una scuola di cinema (scrittura e regia) in cui io mi occupo dei due livelli successivi a quello base. La caratteristica dei miei corsi è quella di mettere gli allievi subito di fronte alle difficoltà della scrittura e poi della regia (sul set finale), invitandoli a scrivere e infine realizzare un prodotto che sanno fin da subito potrà avere ambizioni distributive o di mercato.

Donato Robustella:

Quando ero in cerca di una scuola in cui formarmi come sceneggiatore e regista ho deciso di provare a iscrivermi al Cineteatro, curioso del fatto che l’offerta formativa aveva dei costi accessibili a differenza di tante altre scuole. Il primo approccio e il primo colloquio che feci con il Direttore artistico fu ottimo. La relazione umana, l’aria familiare che si respira nella scuola mi fecero pensare che quello era il luogo adatto a me.

La sorpresa maggiore fu durante i due anni di studi in cui alla teoria c’era la reale possibilità di sperimentare tecnicamente ciò che i docenti ci insegnavano. Cosa che non è assolutamente così scontata. Non posso che ringraziare i miei docenti per ciò che mi hanno dato e per ciò che mi hanno insegnato. Gli sono grato perchè oggi sono passati quasi due anni dalla fine del mio ciclo di studi e grazie agli insegnamenti che ho ricevuto e all’esperienza che ho potuto fare riesco a lavorare sia come sceneggiatore che come regista per produzioni esterne senza alcun problema.

Un'immagine del film

Assolti e rimborsati è un’opera collettiva. Volete raccontarci come è nata l’idea e com’è stata sviluppata?

Federico Greco:

E’ nata appunto durante uno degli incontri del mio corso. Prima di decidere su quale storia metterci al lavoro abbiamo fatto – come sempre – un intenso brainstorming durante il quale Nicola Ruvioli, uno degli allievi, propose questo “format”, cioè un’idea con una struttura narrativa reiterabile. Il tema della “bigotteria affascinò subito tutti, forse soprattutto perché in Italia è un tema poco affrontato. E magari anche perché ci permetteva finalmente di ironizzare su situazioni che ognuno di noi aveva vissuto o subito. Ma la cosa più importante è che quella “classe” si è rivelata davvero stimolante e scrivere insieme è stato un momento di apprendimento… anche per me.

Giuliano Braga:

L’idea nasce da Nicola Ruvioli, uno dei cinque registi della web serie, che aveva in mente di raccontare la crisi che una famiglia italiana vive in questo momento. Le difficoltà dei Tanzi, così li abbiamo chiamati, sono aggravate soprattutto dal fatto di essere legati a dei dogmi che non possono o non sanno mettere in discussione. Questo tema è stato per noi un pretesto per narrare una problematica più grande che nasce nella vita quotidiana moderna: quella della forzata necessità dell’uomo di dover accantonare spesso le proprie idee e i propri credo, di qualunque genere essi siano, per poter sopravvivere. Probabilmente andremo incontro a qualche critica, ma questo per noi vorrà dire che – nel bene o nel male – avremo mosso un poco le coscienze del pubblico.

Non avete paura di scontrarvi con la diffidenza di un pubblico, nel bene o nel male, piuttosto credente?

Federico Greco:

Ci piacciono le sfide. In questo caso la sfida è: parlare di corda in casa dell’impiccato (cioè di religione in Italia). Se riusciamo a far ridere la famiglia dell’impiccato abbiamo fatto un ottimo lavoro. E se davvero ciò avverrà, sarà anche merito degli straordinari attori e dell’intero cast tecnico che si sono messi a disposizione del progetto con un entusiasmo senza precedenti.

Come mai avete scelto la modalità della web serie per distribuire Assolti e rimborsati? Pensate che internet dia maggiori possibilità a registi emergenti, soprattutto in questo periodo di crisi che il cinema italiano sta vivendo?

Federico Greco:

Sono tornato a Londra per lavoro qualche giorno fa. Tra le varie cose che ho notato parlando con diversi producers internazionali è che per determinati progetti il VOD (Video on Demand) online è la nuova, battutissima frontiera della distribuzione digitale dopo che il Teathrical (le sale) e l’Homevideo (DVD e Bluray) sono ormai in difficoltà da tempo. In Italia – ovviamente – siamo in ritardo ma essere presenti adesso con dei prodotti validi è probabilmente una buona mossa in vista del prossimo futuro.

E’ ovvio che se si pensa a un prodotto per la rete è necessario fare attenzione sia alle modalità di fruizione, completamente diverse per esempio da una fruizione da sala cinematografica, sia al linguaggio. Il VOD sta creando un nuovo linguaggio e noi lo stiamo sperimentando. E’ una sfida affascinante.

Giuliano Braga:

Internet è sicuramente un’ottima risposta alla crisi di questo cinema che ostacola i registi emergenti. Ci permette di urlare le nostre idee, di mostrare ad altri come ognuno di noi percepisce la vita, la società, il mondo. Senza essere ostacolati a prescindere da ciò che vogliamo raccontare.

La serie prevede 5 puntate, una ogni due lunedì. E poi? Avete già nuovi progetti in cantiere?

Federico Greco:

Se qualche produttore o finanziatore si accorgesse di Assolti e rimborsati e volesse produrre la seconda stagione noi abbiamo già pronti nuovi episodi. Il format è stato scritto per essere ripetibile all’infinito e per offrire diversi spunti narrativi per la narrazione orizzontale di serie. Finché durerà la crisi, la famiglia Tanzi protagonista della serie non troverà serenità e sarà costretta a inventare qualunque espediente per fare soldi contro i propri principi religiosi, oltre che tentare di nascondere malamente gli scandali che inevitabilmente scoppieranno nel loro piccolo microcosmo familare.

Donato Robustella:

La serie è stata girata un anno e mezzo fa. In questi anni si è continuato a lavorare alla post produzione e contestualmente si cercava una distribuzione. Nel frattempo gli allievi non sono più studenti ma liberi professionisti che si stanno affermando con proprie idee e con la propria creatività nel difficile mondo del cinema. Oggi ritrovarsi, nuovamente insieme, per poter assistere alla nascita distributiva di un progetto che rischiava di finire nel dimenticatoio come accade a tanti lo trovo estremamente stimolante e sorprendente. La Scuola, il direttore artistico, il docente e gli ex allievi con la loro tenacia hanno fatto il “vero miracolo“. Per il futuro? Chissà!

…certo sarebbe molto interessante ritrovarsi per portare avanti la serie. Il gruppo sarebbe ancora più maturo e il nuovo incontro porterebbe sicuramente idee ancora più interessanti.

Il regista Federico Greco

E noi di cinemio facciamo quindi un in bocca al lupo a questo gruppo di giovani professionisti e alla nuova serie che, come anticipato, andrà in onda da oggi, ogni due lunedì sul sito di Own air. Intanto ecco il trailer ed un estratto della prima puntata della serie

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