Registi emergenti: una chiacchierata con Alessio Rupalti

Il regista di oggi, Alessio Rupalti, ha accettato di fare una lunga chiacchierata con noi e parlarci della sua carriera e dei suoi lavori. Pur giovanissimo Alessio ha alle spalle già una lunga esperienza ma soprattutto tanta voglia di fare. Ascolta l’intervista audio!

Alessio Rupalti, classe 1986, fa le sue prime esperienze nel campo del cinema grazie ad una collaborazione con uno studio di videoproduzioni. Dopo un periodo dedicato agli studi cinematografici firma il suo primo cortometraggio, Tracce di emozioni, nel 2008, cui seguono nel 2010 Valeria e nel 2011 Il monumento ed Il problema da risolvere. Nel frattempo gira diversi video musicali, spot pubblicitari ed altri numerosi lavori video. Da qualche mese ha lasciato la sua città natale, Genova per trasferirsi a Roma, da lui stesso definita ‘la culla del cinema‘.

L’intervista ad Alessio Rupalti

Ascolta, nell’audio qui di seguito, l’intervista ad Alessio Rupalti. Con lui abbiamo parlato della sua passione per il cinema e di come ha deciso di intraprendere la carriera di regista, dei suoi quattro cortometraggi e della scelta dei temi, sempre molto impegnati. Infine abbiamo parlato de Il problema da risolvere, il suo ultimo cortometraggio e del motivo per il quale ha lasciato Genova per inseguire il suo sogno.

[powerpress]

Continua a leggere l’intervista ad Alessio Rupalti. Con lui abbiamo parlato dei suoi quattro cortometraggi che potrai vedere e commentare.

Allora Alessio continuiamo la nostra chiacchierata. Sei giovanissimo ma hai alle spalle ben quattro cortometraggi tutti con temi molto interessanti ed aneddoti da raccontare. Iniziamo con ‘Tracce di emozioni’, il tuo primo cortometraggio che dimostra già grandi qualità registiche. Triste e delicato inno alla vita e all’amore che si scontrano con la morte, mi ha davvero emozionato tanto. Vuoi raccontarci di com’è nato e dei riscontri che ha ottenuto? So per esempio che hai avuto una telefonata molto importante…

Tracce di emozioni per me è stato un po’ l’inizio di tutto, infatti durante la realizzazione di questo corto, ho potuto sperimentare le prime difficoltà e soddisfazioni che si hanno ricoprendo il ruolo di regista. Tra le soddisfazioni più grandi c’è senza dubbio la telefonata di cui parli.

Ricordo ancora molto bene quel pomeriggio del primo maggio 2009. Guardavo un film di Federico Fellini, quando mi squillò il telefono, risposi e ci misi un po’ a capire (perchè pensavo fosse uno scherzo) ma dopo alcuni minuti, ho realizzato che dall’altra parte del telefono c’era uno dei personaggi più importanti del cinema italiano. PUPI AVATI.

il backstage di 'Tracce di emozioni'

La chiacchierata di quel giorno mi ha dato la forza in molte situazioni per continuare a lottare per il mio obiettivo. Se oggi sono a Roma, in parte devo anche ringraziare quella telefonata.

Passiamo a ‘Valeria’ anche questo su un tema molto delicato, quello della violenza sulle donne,trattato in modo diverso dal solito. In questo caso la protagonista riesce a reagire alla situazione perchè, come dici tu stesso alla fine, non bisogna temere di cambiare la propria realtà ingiusta.

Come sei arrivato al soggetto? So che ‘Valeria’ è stato proiettato in tutta Italia ed in molte scuole: qual è stato il riscontro di pubblico?

Valeria è il mio secondo cortometraggio. Il soggetto inizialmente era diverso da quello su cui abbiamo poi sviluppato la sceneggiatura definitiva, e in questo passaggio devo ringraziare i preziosi suggerimenti di alcuni miei collaboratori, che mi sopportano e che crescono insieme a me di volta in volta.

All’inizio volevamo partecipare a un concorso, ecco il perché di Valeria, però man mano che mi avvicinavo a questa problematica, cresceva in me la voglia di raccontare la violenza che percepivo ogni volta che guardavo gli occhi di chi la violenza l’aveva vissuta per davvero.  Così l’idea del concorso cadde in secondo piano. 

Il backstage di 'Valeria'

Il cortometraggio è stato proiettato in numerose manifestazioni in tutta Italia, dal Piemonte al Veneto,  dalla Lombardia alla Sicilia e il riscontro del pubblico è stato davvero sorprendente, ricevo ancora oggi mail e messaggi di congratulazioni da moltissime persone. Credo che Valeria sia il cortometraggio che ha avuto più successo tra quelli realizzati finora.

Hai poi girato ‘Il Monumento’, realizzato per una trasmissione di SKY in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Com’è andata?Anche in questo caso hai ricevuto complimenti importanti…

Il monumento è stato realizzato in tempi davvero strettissimi, mi era stato proposto di presentare un lavoro per una trasmissione che sarebbe andata in onda su Sky e non potevo lasciarmi scappare un’occasione del genere. Ricordo che rimasi diverse notti sveglio fino a notte tarda per ultimare il montaggio e consegnare il corto nei tempi concordati con gli organizzatori della trasmissione.

Anche in questo caso, nonostante le numerose difficoltà, il cortometraggio è riuscito a darmi grandi soddisfazioni. Oltre alla messa in onda su Sky come ho già detto, ho ricevuto un riconoscimento come miglior talento ligure 2011, presentando appunto il cortometraggio durante una manifestazione organizzata dalla regione Liguria.

Backstage de 'Il monumento'

La soddisfazioni più grande è arrivata però con una lettera da parte del segretario del presidente della repubblica Giorgio Napolitano nella quale m’informò che il Presidente si congratulava con me per il lavoro svolto.

Terminiamo la carrellata con ‘Il problema da risolvere’, il tuo ultimo cortometraggio. Questa volta il tema è la solitudine, ma anche l’incomprensione della gente, la sua indifferenza alle sofferenze altrui e l’incapacità di andare oltre le apparenze. Ci sono aneddoti particolari sulla fase delle riprese di cui ci vuoi raccontare?

In concorso nella sezione cortometraggi al DAVID DI DONATELLO 2012, Il problema da Risolvere è stato definito il mio cavallo di battaglia tra i corti realizzati finora, effettivamente sono riuscito a raccontare una storia con un linguaggio più vicino a quello cinematografico.

Qualcuno l’ha definito più ricco sia dal punto di visto tecnico che da quello dei contenuti. Senza dubbio è un corto che mette in risalto un percorso intrapreso diversi anni fa e che oggi  mi vede migliorato e cresciuto insieme alla mia passione.

Backstage 'Ilproblema da risolvere'

Prima di salutare i lettori vuoi parlarci dei tuoi progetti futuri? So che hai già un nuovo cortometraggio nel cassetto…

I progetti non mancano mai, anche se vengono spesso ostacolati da difficoltà che non dipendono da noi. Abbiamo terminato da poco la sceneggiatura di un nuovo cortometraggio insieme alla mia sceneggiatrice Erika Mennella. Questa volta il tema trattato è l’amicizia. Speriamo d’iniziare presto le riprese.

C’è una cosa che ho imparato in questi anni, quando decidi di rincorrere un sogno, devi essere consapevole delle enormi difficoltà che troverai sul tuo percorso, per questo è importantissimo circondarsi di persone che ti accompagnino tenendoti per mano nella vita reale di tutti i giorni.

Concludo ringraziando Cinemio e te Antonella per avermi dato la possibilità di parlare un po’ di me, e rivolgo un saluto a tutti i lettori di Cinemio.

Il regista Alessio Rupalti

E io ringrazio, a nome dello staff di Cinemio, Alessio Rupalti per averci resi partecipi del suo sogno e dei suoi successi.

Leave a Reply