Terminiamo la carrellata dei registi che hanno calcato il palco del BIF&ST 2015 con il regista italiano Nanni Moretti che ha tenuto una lezione di cinema sui generis, leggendo il diario di scena di uno dei suoi primi film di maggior successo: Caro Diario. Terminata la lettura il regista ha intrattenuto il pubblico parlando del film e non solo…
Nanni Moretti: l’esordio
Nanni Moretti: Io ho un rapporto molto particolare con i miei film. Non li ricordo in tutto e per tutto. Mi capita a volte per esempio quando sono al ristorante che un ragazzo mi dica una cosa, facendo l’occhiolino, ammicca, e io non capisco, lui ripete e io non capisco e poi dice: ‘è una battuta del suo film’ e io non la ricordo (ride).
Negli anni ’70 c’erano molti cineclub, ora non ce ne sono quasi più. Nel dicembre 1976 usciva in un cineclub il mio film Io sono un autarchico. Solo che doveva restare due giorni (e lottai anche per averne due anziché uno) e poi è stato molti mesi. E’ stato un caso fortunato. Il grande successo all’interno del piccolo mondo dei cineclub.
Il film era ancora in super 8 e veniva proiettato con un proiettore che facevo funzionare io. Dopo qualche giorno ho smesso perché altrimenti la pellicola si sarebbe rovinata ed era l’unico negativo.
Caro Diario: la genesi del film
Perché la scelta di proiettare Caro Diario al BIF&ST? E quella di leggere il diario di Caro Diario?
Nanni Moretti: Il film non l’ho scelto io l’ha scelto il festival. E io ne ho approfittato per far vedere al pubblico che cosa c’è anche durante la lavorazione di un film. E’ una lettura che ha senso fare ad un pubblico che ha appena visto il film perché io parlo di quegli ambienti, di quelle scenografie, di quelle scene, di quelle inquadrature, di quelle isole e penso che a uno che ha appena visto il film possa far piacere ascoltare le impressioni di un regista mentre sta costruendo il suo film.
In questo video il regista racconta perché la scelta di raccontare la lavorazione di Caro Diario e ne racconta com’è nato e qualche retroscena:
Federico Fellini
Sei andato a Cinecittà al Teatro 5 sul feretro di Federico Fellini e ho trovato per puro caso del marzo 1993, pochi mesi prima della morte di Fellini, in un’intervista fatta a Le monde Fellini dice: mi fa piacere sapere che esiste nel cinema italiano un giovane Savonarola, io che sono un vecchio Pappa corrotto
Un film girato in stato di grazia
Caro Diario può essere definito come un film girato in uno stato di grazia
Nanni Moretti: A giudicare da quello che pensavo di me durante le riprese non mi sembra (ride)…
Il film va giudicato quando è finito e se ne ha un’impressione di totale libertà ma nello stesso tempo di armonia degli argomenti. A conferma di questo c’è anche il fatto che Piovani ha scritto le musiche in 15 giorni e questo significa che anche lui si trovava in uno stato di libertà che gli ha consentito di trovare subito una melodia e ne sono usciti degli spartiti tra i più belli che abbia scritto. In una lezione di cinema Nicola Piovani ha ricordato con piacere questo film.
Alcuni segreti delle riprese di Caro Diario
Nei video che seguono Nanni Moretti racconta alcuni segreti e retroscena delle riprese del suo film Caro Diario: la stesura della sceneggiatura, l’argomento della malattia, la ricetta medica (vera) e tanto altro:
Lo sguardo di macchina di Caro Diario: da Roma alle Isole Eolie
In questo video Nanni Moretti parla, anche scherzando, dello sguardo di macchina del film Caro Diario, ambientato tra Roma e le Isole Eolie. In particolare racconta il momento delle riprese sulle Isole Eolie e spiega i retroscena del finale del film, inizialmente diverso.
Termina qui la prima parte della lezione di cinema di Nanni Moretti al BIF&ST 2015. Continua a leggere la seconda parte.