L’Infinito di Umberto Contarello in anteprima al BIF&ST 2025

Esce il 15 maggio nelle nostre sale L’infinito, opera prima di Umberto Contarello, storico sceneggiatore di Paolo Sorrentino per la prima volta dietro la macchina da presa. Il regista è anche protagonista del film la cui sceneggiatura è ispirata ad alcuni eventi della sua vita.

di Antonella Molinaro

L’infinito è stato presentato in anteprima al BIF&ST 2025. Presente in sala lo sceneggiatore, regista e protagonista del film, Umberto Contarello. In collegamento invece il regista Paolo Sorrentino di cui Contarello è storico collaboratore alla sceneggiatura e con il quale ha sceneggiato il suo film.

L'infinito

Umberto Contarello: regista de L’infinito per caso

In questo video il regista parla di com’è nata la sceneggiatura del film L’infinito e di come, parlandone con Paolo Sorrentino, abbiano condiviso che fosse il momento per Contarello di passare alla regia:

L’Infinito: i temi cari a Sorrentino e Contarello

L’amore è una cosa per giovani.

Siamo diventati vecchi e con noi sta diventando vecchio il cinema che ci piace.

In questo video Paolo Sorrentino e Umberto Contarello fanno alcune considerazioni su queste due frasi presenti nel film.

L’Infinito trasmette poeticità attraverso la fotografia e la musica e in tante scelte che sono prive di retorica ma molto profonde anche nel presentare la sensazione di solitudine. Sembra voler insegnare ai giovani il valore delle cose apparentemente inutili, di quegli aspetti poetici che in questa società frettolosa in cui viviamo sembrano inutili ma sono molto importanti nella nostra vita: l’arte, il voler stare insieme con i nostri figli

Umberto Contarello: l’arte della finzione nei film

Nel film c’è un momento in cui si racconta come scrivere e fare arte nel dire bugie. La bugia si lega alla fiction. Quanto c’è di vero e quanto si sono divertiti a confrontarvi su temi così seri come la depressione e la malinconia? Nel video le considerazioni dei due sceneggiatori che raccontano anche un aneddoto sull’inserimento in una scena delle suore armene:

L’infinito – l’importanza di mantenere stupore e divertimento

Il personaggio di Umberto, interpretato da Contarello è molto infantile, sembra quasi un bambinone che pesta i piedi per terra quando non si ritrova nel mondo in cui si muove e spesso sembra non rendersi conto di tutte le cose assurde che gli accadono intorno. Questa dimensione infantile appartiene all’Umberto reale?

Inoltre nel film è molto bello il rapporto tra lo sceneggiatore e la giovane sceneggiatrice, nella trasmissione del sapere che non è mai didattica. Piace pensare che alla fine lei sia riuscita a cogliere una scintilla che poi si porterà dietro qualunque sarà il suo lavoro. Quanto è stato importante nella loro carriera, nelle cose che hanno fatto insieme, trovarsi? Come si sono trovati, che cosa si sono dati l’uno con l’altro e come si è trasformato e arricchito questo rapporto anche attraverso questa ultima nuova esperienza che hanno fatto insieme in cui c’era un regista attore oltre che co-sceneggiatore?

Nel video la risposta ad entrambe le domande

Umberto Contarello: la noia per me

Come si può scomporre una vita noiosa e trovare un punto interessante a qualsiasi età?

Penso che una persona annoiata sia una persona noiosa e cerco malamente di perimetrare la mia noia da persona annoiata o sola. Se mi chiedi come si fa a trovare qualcosa di interessante in una vita noiosa ti dico che non lo so. In generale ad ogni domanda che comincia con ‘come si fa…’ tendo a fuggire perché non so fare niente.

Umberto Contarello
Umberto Contarello
Umberto Contarello al BIF&ST. In collegamento Paolo Sorrentino

L’Oscar, una presenza ingombrante? Identità e memoria e la scelta di mettersi a nudo

Ne L’Infinito c’è un dialogo tra i due figli che parlano dell’Oscar. L’Oscar è una presenza leggendaria e viene ad un certo punto anche messo in dubbio. L’avrà vinto davvero? Secondo voi L’Oscar ad un certo punto della vita e della carriera diventa una presenza leggendaria che potrebbe essere vera o falsa o invece è un ricordo molto forte e nitido? Inoltre qual è il rapporto tra identità e memoria, presente e passato nel film? Quanto ha esitato prima di accettare di mettersi a nudo, di mettersi in scena come attore?

Nel video la risposta a queste tre domande:

Il turning point e una Roma inedita

Questa ironia sul tornare sul turning point fa parte di quelle riflessioni sul carattere impiegatizio di certi sceneggiatori? Il turning point è diventato come una tassa o un percorso obbligatorio: l’hai capito cos’è questo turning point?

Inoltre nel film troviamo una Roma molto diversa, con angoli e colori inediti, come hai lavorato sulla rappresentazione della città?

Nel video la risposta a queste due domande:

Le immagini dei protagonisti del BIF&ST 2025

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