Tra le lezioni di cinema ne abbiamo già proposta una dell’attore e regista Sergio Rubini nel quale ha raccontato il suo intenso rapporto con Federico Fellini. Questa volta invece la lezione è di respiro più ampio, una vera e propria lezione di vita sul mestiere dell’attore e del regista.
Il ricordo di Mariangela Melato
Ospite d’eccellenza della seconda giornata del BIF&ST 2013, Sergio Rubini ha voluto per prima cosa salutare l’attrice Mariangela Melato, deceduta lo scorso 11 gennaio 2013 e con la quale l’attore ha lavorato spesso:
Con Mariangela io ho debuttato perchè il mio primo film, che ho fatto a 21 anni, è stato Figlio mio infinitamente caro di Valentino Orsini. Di ragazzi eravamo io e Valeria Golino, anche per lei il primo film: a quei tempi diceva di avere 17 anni ma secondo me mentiva (ride). In quell’occasione ho conosciuto Mariangela e mi ha fatto una grandissima impressione soprattutto per il suo modo di fare. Era una persona semplicissima che comunque si portava dietro un’aura di vera nobiltà, una classe incredibile.
Non so da quale famiglia provenisse ma la cosa che mi colpiva era la sua disinvoltura, questa capacità di trasformare la recitazione sempre in un gioco. Il ciak con Mariangela era l’occasione per andare a scoprire se c’era uno sguardo che ti ammiccava, un sorriso, una carezza alla fine del ciak. Per un ragazzo che debutta a 20 anni è importante chi ti capita sul set e io mi ritrovai con lei. Laddove Ben Gazzara, pur essendo un grandissimo attore, mi spaventava perchè aveva i suoi ritmi, Mariangela sembrava concentrata anche sugli altri, una donna per la quale era importante anche che ci fosse un clima amichevole, una condizione importante per recitazione. Non mi va di parlare della sua grande professionalità perchè questa è una condizione necessaria per un attore, quello che voglio ricordare è invece questo aspetto della sua sensibilità.
Nel video che segue Rubini sottolinea degli aspetti del modo in cui è stata vissuta la sua morte e della sua esperienza in L’amore ritorna di cui era regista:
Gli esordi
La storia di lavoro di Sergio Rubini è molto ricca, complessa, varia, sia come attore, che come regista e sceneggiatore. Il suo lavoro, mosso da un’inquietudine intellettuale ed artistica, è bello perchè mette costantemente in difficoltà i critici ma anche i semplici spettatori, che non riescono ad incasellare facilmente i suoi film.
Nel video che segue Rubini racconta i suoi esordi quando, finito il liceo, capisce che la sua vocazione è il mondo dello spettacolo e parte per Roma per studiare:
L’importanza di una scuola e la ‘pugliesità’
Sergio Rubini ha frequentato a Roma l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico ma non l’ha conclusa, abbandonandola dopo due anni. Nel video che segue ne racconta i motivi, sottolineando l’importanza di seguire una scuola e di utilizzare la ‘pugliesità’ in modo adeguato:
La voce nel lavoro dell’attore
La voce, per un attore, è un aspetto importante e varia tra cinema e teatro. Ecco l’opinione di Sergio Rubini:
Termina qui la prima parte della lezione di cinema di Sergio Rubini. Continua a leggere la seconda parte.
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