Segnalazioni: “Il Sangue Verde” e…

“Il Sangue Verde” è un documentario di Andrea Segre sui braccianti africani che nel gennaio 2010 hanno manifestato a Rosarno, in Calabria, per chiedere il rispetto della loro dignità. L’Italia ha risolto il problema semplicemente sgomberando la cittadina da tutti gli immigrati; il regista ha raccolto le voci e le storie di alcuni di questi “schiavi” contemporanei. Accolto con interesse a Venezia, “Il Sangue Verde” sarà trasmesso su Raitre dopodomani (15 settembre) alle 23. Programmate i videoregistratori.

– A proposito di Venezia, poche altre volte i critici italiani avevano ostentato altrettanta noia e disinteresse per la Mostra del Cinema come quest’anno. Eppure (al di là delle premiazioni, della giuria appaltata al clan Tarantino e tutto il resto) non sembrava una edizione particolarmente brutta. Natalia Aspesi in questi giorni si era chiesta addirittura su Repubblica se il cinema dovesse ancora essere considerata “arte”, visto che – cito a memoria – anche i festival come quello veneziano ormai obbedirebbero alle stesse logiche monetarie che governano l’industria del cinema nel suo complesso. Può essere che sia così. Mi resta comunque il dubbio che Aspesi e colleghi di festival ormai ne abbiano visti davvero troppi, e vi si trascinino ormai come si va ad uno stanco rituale incapace ormai di offrire loro sorprese o emozioni. Detto in altri termini: se il loro lavoro è raccontare i film, non hanno più voglia di farlo. Ma allora, perché continuano?

– Chi invece ha visto i film, ha molto apprezzato il “Gorbaciof” di Stefano Incerti presentato fuori concorso: anzi, a quanto pare è così bello che tutti hanno protastato con gli organizzatori per non averlo inserito nel concorso. Toni Servillo fa la parte di un cassiere del carcere di Poggioreale, che utilizza i soldi nel vizio del gioco d’azzardo. Un personaggio grigio e meschino, che Servillo interpreta riducendolo all’osso: non parla praticamente mai (il film infatti è quasi muto), esprimendosi soltanto con il corpo ed il volto.

– Non era invece al Lido, ma in compenso è già uscito nei cinema L’Americano di Anton Corbijn: vale a dire il film famoso soprattutto perché l’ha girato George Clooney in Abruzzo (a Sulmona e dintorni). Almeno prima che Violante Placido intasasse le copertine dei tabloid per raccontare le sue scene di sesso col fidanzato della Canalis. Che classe, vero?

– Tutto ciò striderà con l’unica notizia che oggi davvero valeva la pena dare, e che non è frivola né allegra: ieri mattina è morto Claude Chabrol, aveva 80 anni ed era, beh, Claude Chabrol. Se ne dovrà riparlare con calma.

Claude Chabrol (da celluloidportraits.com)

Claude Chabrol (da celluloidportraits.com)

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